Ci siamo svegliati con i fiocchi di neve che cadevano e i
capelli appiccicati alle guance. Mi è venuto in mente che da piccola mi
imbambolavo a guardare il cielo quando nevica e dopo un minimo di
concentrazione sembrava di volare. Lui dice che mangio le droghe.
In fondo è vero. Se esco dalla prospettiva e guardo il giorno di ieri
sembra un perfetto sanvalentino ma senza lo sbattimento dell’organizzazione e
l’ansia da prestazione e la voglia che tutto sia perfetto e l’intimo di pizzo
rosso e i cioccolatini a cuoricino. Se esco dalla prospettiva e ci guardo dall’alto
e di lato… era un giorno perfetto. Se esco dalla prospettiva mi rendo conto che
effettivamente è quasi sempre così. Ogni giorno che passiamo insieme è così.
Ogni giorno è un sanvalentino. Quasi. Quando non litighiamo. Ma quando ci
vediamo non litighiamo quasi mai. Litighiamo perché non ci vediamo quindi? No.
Non so e non importa. Importa che ogni tanto il mio cervelletto si espande di
un millimetro e riesco ad uscire dalla prospettiva e vedere dall’esterno quanto
siamo fighissimi insieme. Solo che dopo passa una settimana, ne passano due e
io perdo, mi perdo, lo perdo, ci perdo e rientro nella prospettiva dove non
abbiamo nessun futuro.
Si può essere poeta e avere i capelli corti. Si può
essere poeta e pagare regolarmente l’affitto. Si può essere poeta e fare
l’amore con la propria moglie.
jules renard
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