“oh guarda è un 28”
“non capisco come fai ad essere così feroce e cinica su
tutto e poi ti sbrodoli per delle stronzate così”
…la storia del 28 è nata così:
Non mi era mai importato molto di essere nata il 28, anzi
consideravo il numero abbastanza insipido e inutile, non tondo e memorabile
come potrebbe esserlo un 10 o 1 o 5 o 7 o un 03/03 o un 08/08
L’illuminazione mi è crollata addosso qualche anno fa a
Lamporecchio, mentre stavamo facendo il check in al campeggio. Quando l’ho
visto scrivere la data di nascita ho avuto improvvisamente la sensazione che
ogni cosa avesse trovato il suo posto dentro di me. Ovvio, se fosse una persona
che mi era indifferente poteva anche nascere esattamente il mio stesso giorno e
alla stessa ora e comunque non me ne sarebbe fregato nulla, ma lui mi piaceva e
mi sbrodolavo per qualsiasi espressione del suo essere, inaffrontabili slip
bianchi compresi. Avevo solo 24 anni... sommandoli ad un’evidente immaturità
emotiva e ritardo mentale mi collocavo ad un’età cerebrale effettiva di circa
17 anni. Se poi ci aggiungiamo l’endorfina, l’innamoramento e lo squilibrio
ormonale che mi provocava la sua esistenza al mondo, potremmo anche in qualche
modo giustificare tutto quello che è venuto dopo. E cioè:
-
Ho fatto il conto delle date di nascita. La
mia somma era =28 (togliendo il 1900 iniziale), la sua anche. Poi mi sono
accorta che la sua era uguale a 27 ma la cosa non mi ha minimamente turbato,
perché ormai quel piccolo errore aritmetico mi aveva totalmente fuso il
cervello
-
Ho stilizzato nella mia mente il 28 e sono
giunta alla conclusione che l’8 è il simbolo dell’infinito che tende verso
l’alto, mentre il 2 siamo noi.
-
Io e mia madre abbiamo 28 anni di differenza
-
Il mio ciclo mestruale dura 28 giorni
-
Sono andata a fare una serie di approfondite
ricerche su wikipedia per scoprire che:
o
28
è un numero perfetto. È la somma dei primi cinque
numeri primi, infatti 2 + 3 + 5 + 7 + 11 = 28.
o
È un numero idoneo
o
Il più lungo anello
di numeri socievoli è composto da 28 elementi
o
È un numero felice
o
È un numero palindromo nel sistema
di numerazione posizionale a base 3 (1001).
o
È il quarto numero
magico in fisica nucleare
o
È il numero dei denti nella dentizione
mista.
o
È il numero delle falangi,
falangine e falangette delle dieci dita.
o
Con cadenza regolare di 28
anni, si verifica la ripetizione del calendario di un anno: i
giorni delle settimane sono infatti corrispondenti.
o
Nella teoria dei bioritmi
di Swoboda e Fliess, il ciclo Emotivo dura 28 giorni e influenza i sentimenti,
l'umore, l'intuizione e la creatività. I giorni critici del ciclo Emotivo sono
il 1º e il 14º: il primo giorno, la fase è in ascesa e perciò cresce più
l'irritabilità che lo stato depressivo. Il quattordicesimo giorno, invece, la
fase è in discesa verso sentimenti di incomprensione e di frustrazione. Nei due
giorni, c'è una certa sollecitazione bulimica della pulsione orale.
o
È il numero delle
consonanti dell'alfabeto arabo.
o
Il primo verso della Bibbia
è composto da 28 lettere ebraiche
o
La cupola del Pantheon è
composta da 5 ordini di 28 lacunari ciascuno
o
Nella Smorfia il
numero 28 sono i seni (cosa che ho affrontato con notevole dignità,
nonostante l’inadeguatezza del simbolo)
o
Nel film Donnie Darko l'universo sarebbe
collassato dopo 28 giorni
E tanto altro.
Dopo aver scoperto cosa fossero i numeri felici, idonei,
socievoli e i numeri magici della fisica nucleare mi sono concentrata più
sull’aspetto mistico, per quanto anche la matematica e la fisica spinta abbiano
del magico, ma mi risultava troppo complesso. Sono più da favolette popolari di
semplice comprensione. Quindi mi sono buttata sulla mistica per scoprire quello
che mi è parso di aver sempre saputo.
Le
interazioni composte dai numeri vanno al di là di un mero
calcolo quantitativo.
Infatti da un punto di vista spirituale l’uno rappresenta l’unico, cioè l’unicità della divinità; il due non proviene dal raddoppiamento dell’uno, ma dalla sua divisione. Il due divide e rompe l’armonia dell’uno, e il ritorno all’unità si ha con il tre, cioè con il percorso inverso. Fatto che spiega come il tre, il triangolo, la triade, siano espressioni dell’unità. In tutte le tradizioni antiche i Numeri sono sacri, proprio perché permettono di comprendere l’ordine delle cose e le leggi del cosmo.
28 = 2 + 8 = 10 = 1 + 0 = 1; il Numero ventotto è dunque l’espressione dell’unità primordiale. Ma è anche composto di 4 x 7, apparentato alle quattro fasi della luna.
Infatti da un punto di vista spirituale l’uno rappresenta l’unico, cioè l’unicità della divinità; il due non proviene dal raddoppiamento dell’uno, ma dalla sua divisione. Il due divide e rompe l’armonia dell’uno, e il ritorno all’unità si ha con il tre, cioè con il percorso inverso. Fatto che spiega come il tre, il triangolo, la triade, siano espressioni dell’unità. In tutte le tradizioni antiche i Numeri sono sacri, proprio perché permettono di comprendere l’ordine delle cose e le leggi del cosmo.
28 = 2 + 8 = 10 = 1 + 0 = 1; il Numero ventotto è dunque l’espressione dell’unità primordiale. Ma è anche composto di 4 x 7, apparentato alle quattro fasi della luna.
I
Numeri pari hanno una polarità femminile, quindi sono passivi e rappresentano degli
stati dell’essere, mentre i Numeri dispari, con polarità
maschile, sono attivi e rappresentano degli avvenimenti.
Il
Due, come diade, è l’espressione della dualità. In una visione dualistica del
mondo si ha la separazione del principio materiale dal principio spirituale, e il numero Due è l’incarnazione degli opposti:
maschile/femminile, giorno/notte, terra/cielo, ecc. Essendo un principio duale,
indica sia il contrasto, la polarità, sia il tentativo di conciliazione. Quindi il Due può essere considerato un numero ambivalente:
nella sua funzione positiva cerca di riconciliare gli opposti, per ritornare
all’unione ed è indice di saggezza, come ricerca attiva di una perduta armonia,
oppure ha un carattere negativo se porta alla rottura dell’unità con la netta
divisione dei contrari. Il numero Due, ci porta all’interno
di una differenziazione, non multipla, bensì fondata su un
conflitto binario che comporta un’esclusione e una spaccatura: vero o falso,
bianco o nero, ecc. La linea è la figura
geometrica raffigurante il due; infatti si ha un collegamento
con il simbolismo della croce nella coppia della verticale e dell’orizzontale:
la linea orizzontale indica lo sviluppo materiale, mentre quella verticale
l’elevazione spirituale.
Nell’Antichità il numero Due era attributo
della Grande Madre Terra.
Invece per l’8 abbiamo l’infinito (come giustamente intuito dalla
vostra umile serva). E l’infinito è indissolubilmente legato al Karma, alla
fecondità e alla prosperità. Il numero Otto, quindi, come
simbolo dell’infinito, del riflesso dello spirito nel
mondo creato, dell’incommensurabile e dell’indefinibile. Dal punto di vista
prettamente esoterico, il numero 8 simboleggia la
Giustizia rappresentata da una bilancia con due piatti e
trasposta nell’intelletto che si eleva oltre ciò che è terreno.
L’Otto
è anche il numero che simboleggia la morte, in termini di transizione e di
passaggio.
La
rappresentazione del numero Otto si palesa anche nell’archeologia sacra
dato che l’Otto viene universalmente considerato il numero
“difensore” dell’equilibrio cosmico. Nella cultura orientale, soprattutto
quella legata alla religione, troviamo templi costruiti su pianta a base
ottagonale, ovvero sulla figura che fa girare la ruota del centro stesso
dell’universo. Sin dai tempi antichi, il numero Otto è considerato sacro
nel paese del Sol Levante rappresentando una quantità immensa ma allo
stesso tempo non definibile. Lo stesso territorio nipponico
veniva rappresentato dal numero Otto dato che, come ben sappiamo, è
costituito, oltre che dalle quattro isole maggiori, da un numero enorme di isole
e isolotti.
Nella
dottrina cristiana, l’ottavo giorno rappresenta la trasfigurazione e il Nuovo
Testamento. Dopo i sei giorni della creazione e il settimo di
riposo, l’ottavo simboleggia la resurrezione del Cristo e dell’uomo
stesso annunciando quindi l’eternità. Nella filosofia orientale, l’interazione
cosmica dello Yin e dello Yang realizza le cosidette “Otto forze della
natura” e queste, nel loro insieme, danno forma agli otto trigrammi
del bagua (o pakua) che, a loro volta, danno origine ai sessantaquattro
esagrammi dell’I Ching.
Forte di tutte queste interessantissime,
fondatissime e approfonditissime conoscenze, senza grossi sforzi, il mio
inconscio ha trovato il suo punto di equilibrio, il centro di gravità
permanente, la provenienza e la destinazione mistica che mi consacrava a questo
tenero paffutello di mezza età. Da allora mi sembrava di essere positivamente
perseguitata dal 28. Ogni volta che guardavo l’ora i minuti erano 28. Ogni
volta che guardavo la targa di una macchina c’era di mezzo il 28. Numeri di
telefono, numeri civici, numeri dei cedolini delle raccomandate, numeri al
banco dei salumi, numero della pista di atterraggio, numero della tangenziale,
numero dello scontrino… vedevo il 28 ovunque. Ogni 28 del mese, matematicamente
mi arrivava un suo messaggio (eravamo ancora ai tempi dei sms). Ricordo
perfettamente il toc-toc-toc del mio vecchio dumb phone e il cuore in gola ad
ogni messaggio. Ricordo anche che quando l’anno scorso ho compiuto 28 anni ho
pensato che forse anch’io e mia figlia avremmo avuto 28 anni di differenza e
forse mia figlia avrebbe avuto la stessa consistenza paffutella di suo padre.
Fra due mesi i miei 28 anni sono finiti.
Non c’è traccia della bambina paffutella con grandi occhi e un grande appetito.
Non c’è traccia del tenero paffutello di mezza età. Il nostro 28 è stato
spezzato. Forse non è mai stato vero… forse, se proprio devo per forza dare un
significato simbolico sempre a tutto, posso concludere che visto che fra 2 mesi
avrò finito i miei 28 anni, vorrà dire che è giunta l’ora di chiudere anche
questa porta.
La magia del 28 con noi non ha
funzionato.