Invecchiare è anche guardare la figlia m di un’amica, mentre limona il morosino davanti alla fontana e, sorseggiando il vino, chiedersi insieme a sua madre chi dei due spezzerà il cuore dell’altro.
E vorrei tornare indietro nel tempo, per abbracciare la ragazza che ero. Dirle che fa bene farsi spezzare il cuore a sedici anni: ti rende una persona migliore conoscere il dolore straziante di un abbandono o tradimento a quell’età. Ti rende più sensibile, ti permette di pensarci un attimo prima di spezzare il cuore al prossimo o, quanto meno, te ne rende cosciente. Se non hai mai provato questo dolore, è probabile che tu ti prenda gioco di altre persone, senza nemmeno goderne.
Quanto vorrei abbracciare la m di allora. Dirle che la vita è lunga eterna e avrà le sue rivincite e nuovi dolori e altri amori, altre guerre, che tradirà anche lei, che farà del male e che gliene sarà fatto ancora e ne proverà di peggiori e si ricrederà sulla vita, sugli amori, sugli amici, sulla musica, i drink, i locali. E che è giusto, assolutamente giusto spaccarsi la faccia ora. Sbagliare, perdere e vincere.
Questo deve essere diventare vecchi. Ed è bello cazzo
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