Credo di essere
una razzista. Se non fosse per l’educazione che ho ricevuto, probabilmente
sarei dichiaratamente nazista.
Io odio gli
psicopatici e gli isterici. Mi rendo conto perfettamente che è una malattia,
che è come prendersela con uno che ha il raffreddore o la gastrite o l’artrite.
Riesco ad essere tollerante con uno che continua a tossire o deve essere
selettivo nel mangiare o riempirsi di insulina per sopravvivere. Ma non riesco
proprio a sopportare gli schizzati. Quelli che reagiscono in maniera esagerata,
imprevedibile, quelli che si compiangono o distorcono la realtà, non sopporto
la gente dai gesti imprevedibili (e non sorprendenti). Mi scatta la violenza. Mi
rendo conto che dovrei essere paziente, che ognuno sta combattendo la propria
lotta, ma mi pare di capire che la gente stia usando questa storia per autoassolversi
in maniera un po’ troppo generosa. Io li prenderei tutti a schiaffi. Proprio non
riesco ad essere paziente e dirmi che si ha continuamente a che fare con delle
diagnosi più o meno lievi. Io la mia merda me la mangio da sola, al massimo la
vomito un po’ qua, prima ne riempivo la testa al mio ragazzo, ma non è che se
ho la merda nel cervello sono autorizzata ad alitarla in faccia a tutti con arroganza
giustificandomi con una presunta instabilità emotiva. Che
cazzo è? Uno ha i complessi di inferiorità, quell’altro ha le manie di
grandezza, quell’altro ha le manie di persecuzione, quell’altro ha l’eiaculazione
precoce, quell’altra non scopa da mesi, quell’altro ha la moglie troia, quell’altra
non riesce a rimanere incinta, quell’altro ha un rapporto problematico con la
madre (che poi sta storia di dare continuamente la colpa del proprio malessere
ai genitori mi sta proprio in culo. Dio cristo, hai 80 anni, ripigliati un attimo),
quell’altro ancora è frustrato perché non vuole lavorare in un ufficio, quell’altro
perché non trova un lavoro, quell’altro perché vorrebbe viaggiare e non può,
quell’altro per sa il cazzo cos’altro… ma vogliamo smetterla?
Voglio dire,
chiaro che la vita non è esattamente il regalo che ci saremmo aspettati di
trovare sotto l’albero. Chiaro che siamo cresciuti in una società consumista
che ci spinge ad essere perennemente insoddisfatti sia a livello materiale che
emotivo, chiaro che il benessere e la relativa sicurezza e stabilità politica
ci vizia al punto da poterci permettere il lusso delle lotte interiori e
capricci di vario genere, ma siamo anche nell’era dell’individualismo signori,
che per me è una delle più grandi conquiste della civiltà moderna, la quale
prevede di farsi i cazzi propri e non disturbare gli altri con le proprie
fottute malattie mentali. E invece no, invece il bisogno di protagonismo è più
forte, abbiamo bisogno di essere cagati, compatiti o sgridati o analizzati, ma
soprattutto cagati. Abbiamo bisogno di far sapere a tutti che stiamo di merda e
lo facciamo in modi diversi, ma tutti ugualmente fastidiosi.
Ecco. Io non
sopporto i depressi. Preferisco gli incazzati, i cinici, i nichilisti, ma non
gli schizzati. E non ho alcuna intenzione di fingere la solidarietà. Se il tuo
comportamento mi irrita, voglio potermi permettere il lusso di evitare la tua
compagnia. A meno che tu non sia il mio capo ovviamente, in qual caso cerco di
sorridere alle tue chiare manifestazioni di schizofrenia, con la solida
certezza che negli occhi mi si legga il più profondo dei disprezzi.
Oh là.
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