È strano come ogni volta che incontro questa data
mi si apre un buco nel cuore, nello stomaco e nel ginocchio sinistro. Come se
fosse il giorno di compleanno di qualcuno di assolutamente importantissimo o
fosse morto qualcuno o che ne so… in realtà non è nulla di tutto ciò ed è tutto
ciò insieme. 6 anni fa il 14 aprile Marco mi ha lasciata per telefono. Sono
passate un sacco di vite da lì e poi in realtà dopo anni il Marco è tornato ed
ho coronato i sogni che non avevo nemmeno avuto il coraggio di sognare ai
tempi… sogni azzardatissimi di lui che mi chiede scusa sotto le stelle …
Ed è stato il compleanno… il compleanno di me, un po’
dolorosa come nascita… come una nascita con il congenito dramma dell’abbandono.
Ho dovuto reimparare a parlare, sentire, camminare, respirare (soprattutto),
sorridere… sono rinata di nuovo, in un mondo dove non c’era più il mio Marco e dove
nulla aveva un senso e non esisteva nulla di bello. È stato il giorno della
morte. La morte del mio primo grande e infinito amore più bello, più puro, più
disperato della mia vita.
A tutt’oggi dopo aver rivisto il Marco e dopo aver confermato che sono stata
decisamente fortunata ad averlo perso e che in realtà non valeva la pena ecc…
devo comunque dire che… cazzo. Io così non amerò mai più temo!
E oggi è il suo compleanno. Un’altra data impressa nella
memoria che ormai ha un sapore più dolce che amaro. Oggi posso fargli gli
auguri e sapere che sicuramente sorriderà a leggerli. Per quanti anni avrei
disperatamente voluto farglieli, ma sapevo che non potevo assolutamente.
La vita è strana. La vita è piena di sorprese. Ma com’è che
i sogni si realizzano quando ormai smettono di essere importanti? Forse è vero,
i pensieri si materializzano, ma perché ci mettono così tanto? Che senso ha
avere ora quello per cui avrei dato l’anima qualche anno fa? Non so. È comunque
piacevole… ma forse questo è il modo che ha la vita di farmi capire che non
bisogna desiderare troppo, che non bisogna mettere la propria felicità nelle
mani di un umano, perché non porta bene, forse è il suo modo di farmi capire
che sbagliavo, che ho amato quello che non poteva essere la mia vita. Ma allora
perché mi sono innamorata di lui così perdutamente? Non l’avevo mica deciso io.
L’ho visto e senza neanche avere il tempo di riflettere mi sono tolta il cuore
e gliel’ho dato in mano. Ho amato tutto di lui, ogni centimetro del suo corpo e
del suo spirito. La sua voce, i suoi movimenti, i suoi sorrisi, il suo odore.
Nessuno mi ha chiesto se volevo, non ho avuto possibilità di scelta, mi è
caduto in testa come il più grande cataclisma naturale e io sono rimasta
schiacciata da lui, da quello che provavo per lui.
La vita è ingiusta. Si amano persone sbagliate, quando si
smette di amarle o di soffrire per loro, riappaiono e ti vorrebbero donare il
mondo. Ti raccontano che sei tu il grande amore della vita, la madre dei figli,
che non contano gli anni, che scusa, che ero piccolo, che… e tu capisci che
tutto questo non ha più alcun senso, perché ora hai la possibilità di
scegliere. Perché ora vedi tutto chiaramente e puoi valutare con sobrietà il fatto
che sarà impossibile passare la vita con questa persona, che … che potrebbe
forse adorarti e forse tu potresti ora godere dei frutti sbocciati dopo che li
hai annaffiati con litri di lacrime, con urla, sogni e maledizioni. Sono
sbocciati i tuoi fiori… ma non te ne farai nulla.
Nessun commento:
Posta un commento