Ma pensa, non ti ho ancora dedicato nessuna parola.
Ho appena riletto tutte quelle che ho scritto per tutti
quelli... e ti ho cercato in quelle parole e non ti ho trovato. Perché le
parole sono strane. Sono uguali ma hanno forme diverse rivolte a persone diverse.
Per te non riesco ancora a formare nessuna espressione di senso compiuto. Forse
dovrei inventare una nuova lingua che possa contenere tutto l’universo che ho
per te.
Io credo che tu abbia delle mani oneste. Credo che tu abbia
il miele della Colchide negli occhi. Credo che tu sia il mio re. Credo che
vorrei sfiorare la tua pelle morbida e affondare la mia piccola esistenza
spigolosa dentro tutta la bellezza che sei. Vorrei affogare dentro di te,
tuffarmi nel tuo cuore.
Sono una brutta egoista. Io non ti merito. Non merito nulla
che sia lontanamente simile a quello che tu sei. Ma è bello sai il fatto che tu
esista? È proprio bello sapere che ci sei e che un giorno una donna (che già
odio ovviamente) ti avrà. Per sempre.
Ho pensato che quando avrò la febbre potresti essere quello
che mi legge le favole di Andersen.
Ho pensato che mentre leggo sul divano aspettandoti la sera
poi mi addormento e tu arrivi e mi dai un bacio leggero e io sorrido con gli
occhi chiusi e tu poi mi porti a letto in braccio.
Ho pensato che vorrei prepararti da mangiare e invitare i
tuoi amici.
Ho pensato che potrei passare al lavoro da te a farti una
sorpresa e ficcarti il naso nel collo.
Ho pensato di dirti che tu sei la mia felicità.
Ho pensato di guardarti negli occhi e sorriderti.
Ho pensato che quando ti guardo è come guardare il sole
perché sei grande e brilli e io devo alzare sempre la testa.
Ho pensato che se per tutta la vita ho pensato che il 28 è
un brutto numero, ora lo amo e lo vedo dappertutto perché siamo entrambi nati
quel giorno. Tu 9 anni e 1 mese prima però. 9 anni. Come il nome di mia mamma.
Ho pensato che alla mia mamma piaceresti.
Ho pensato che sarebbe proprio bello se tu potessi amarmi,
anche se lo so che è impossibile, ma mi piace pensarlo. Pensare che un giorno
da sotto il tuo spettacolare baffo possa uscire qualcosa come “la mia mariam”.
Ho pensato che vorrei ascoltare della musica insieme a te.
Ho pensato che vorrei alzare gli occhi dal libro e trovare i
tuoi e dirti che sei bellissimo.
Ho pensato che potresti essere il primo di cui mi fido.
Ho pensato che potresti essere il primo con cui non voglio
vendicarmi.
Ho pensato che potresti essere il primo con cui non uso
strategie e non gioco.
Ho pensato che avevo 157 desideri per questo San Lorenzo, ma
solo se tu mi abbracciassi forte, la maggior parte di questi volerebbe via,
perché ... perché semplicemente li dimenticherei.
Ho pensato che potresti essere il primo con cui posso
davvero essere me stessa. Nel mio essere infantile e nel mio essere un po’
vecchia e nel mio essere pessimista.
E ho pensato che per te, vorrei essere migliore. Sì. Proprio
come Vasco. Ok direi che con questa stronzata potrei finire la mia prima
dichiarazione d’amore a te
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