Riempire il vuoto con dei kilometri da percorrere. Con le
risate, le battute, i libri, i film, la musica, il lavoro, gli oggetti. Ogni
volta sembra di rinascere. Ogni volta sembra di essere ormai grande di aver
capito tutti gli errori, ma poi scopri che no. Finito il capitolo capisci che
sei ancora una bambina e che non diventerai mai grande. E ti domandi se
effettivamente siamo un esperimento di qualcuno. Se tutto questo, noi, il
nostro mondo, il nostro pianeta, i miti, la storia, i grandi amori, le grandi
amicizie, i grandi uomini... sono tutti delle marionette in mano a qualcuno che
si sta divertendo sul divano mentre guarda questo enorme reality show. E mentre
tu sei lì che piangi in solitudine e ti bruci le guance e ti strappi la carne
dalle mani ti rendi conto che in questo preciso istante qualcuno sta nascendo,
qualcuno sta morendo, qualcuno si sta baciando, innamorando, tradendo,
mentendo, arrabbiando... ti senti sola. Sola e parte di un mondo intero pieno
di persone sole. Ti domandi come possa essere un mondo intero. Pieno di geni,
pieno di emozioni forti, capaci apparentemente di spostare montagne e di durare
anche nell’aldilà... è possibile che tutto questo sia solo un caso? Che
semplicemente smettiamo di respirare e diventiamo cibo per batteri? Che non
esista un paradiso è abbastanza chiaro. Che probabilmente la nostra sete di
giustizia universale almeno dopo la morte non verrà mai soddisfatta e che
tutto sarà una grossa delusione, un buco nero... che non ritorneremo mai in
vita e che lo spirito, il nostro spirito capace di fare così tanto bene e così
tanto male sia capace di scomparire nel nulla. E cosa sarà mai poi questo
nulla? Com’è il nulla? Com’è non esistere più?
Hai quei momenti filosofici in cui decidi che questo viaggio
vita è bellissimo e che siamo tutti, tutti, tutti accomunati dalla morte.
Possiamo morire eroicamente o da animali o nel nostro letto circondati da una
bella famiglia o da soli ... ma lo faremo tutti e che quindi è inutile aver
paura della morte. Ma abbiamo paura dell’ignoto è tutto lì... i bianchi hanno
paura dei neri, gli etero hanno paura dei gay, gli skinhead hanno paura degli
ebrei... hanno paura del diverso e la morte è diversa dalla vita ...
La risposta a tutto è l’amore. L’amore vince la paura. Che
se questo è un viaggio che porta nel nulla... quanto meno sarebbe utile
riuscire a viverlo in amore in pace con il tutto. Ma sembra impossibile.
Soprattutto nel mio caso. La rabbia mi mangia da dentro. L’insoddisfazione, questa maledizione che è la mia benedizione.
Ma due occhi che ti guardano. Così vicini e veri.
Le risposte non esistono.
Forse è meglio smettere di farsi delle domande.
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