Abbandonata a metà strada. Tra il cielo e l’asfalto grigio,
l’aria della città ha la trasparenza dell’acqua. Incrocio i miei occhi sul suo
viso e non ci sono parole per raccontarci il nostro amore la nostra grande
tristezza. Tutto è calmo e statico nella nostra casa così brutta e scombinata…
tutto è in subbuglio. La confusione dentro, esce con il fumo dalla bocca e
aggiunge del bianco al grigio della mia città, del mio umore, della mia anima
che sembra non respirare più.
Il dolore è nostro, lo prendiamo per mano, anche il grumo
incastrato dalle parti della gola è grigio, come l’asfalto, come la sfumatura
della mia pelle.
Non mi manca nessuno.
E io manco a persone sbagliate.
Era difficile amare e non essere amata…
L’amore è bello, è l’unica risposta che trovo alle infinite
domande della vita. Ma io non so più amare. So solo avere paura, fretta, so
essere triste.
Il grigio è nei miei capelli, nei peli del mio cane. È
grigio il cardiogramma del mio cuore grigio. È argento nei capelli del nonno.
Chissà come sta nell’aldilà. Chissà se sta meglio chissà se sta…
Lui mi manca. Mi mancano i momenti che ho sprecato senza di
lui. La sua voce che mi dice tremante al telefono “è triste qua senza di te,
torna dai”.
Il senso di colpa è grigio… i miei 25 anni persi nelle
sbronze i miei amori persi nello squallore.
Senza.
Sono senza.
Ma incrocio il suo sguardo umido e mi vedo nei suoi occhi.
Basta la sua mano fresca per dimenticare tutti i dolori. La magia è solo amore.
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