lunedì 26 maggio 2014

paura

sì, ora passatemi per una facile facilissima profeta del cazzo di cui è pieno il mondo d'oggi.
Certo che a forza di avere quest'alfabetizzazione di massa ci improvvisiamo un po' tutti dei profeti del cazzo.
Arriviamo con le nostre banali e patetiche illuminazioni a mettere in mostra la nostra profondità inesistente. O forse esistente... passatemela.. ho un piccolo, imbarazzante e fastidiosissimo problema micro-circolatorio che mi accomuna a Marx. E quindi l'umore è quello. Solo che mentre Marx scriveva qualcosa che avrebbe influenzato la storia dei secoli a venire, io non scrivo nulla di utile e, ultimamente nemmeno di inutile, a parte la quotidiana e nauseante e ipocrita corrispondenza con i collaboratori.
Comunque tutto ciò per dire che ultimamente sto facendo i conti con la paura.
E l'illuminazione, sullo sfondo del disagio micro-circolatorio, si riassume nella consapevolezza che non tutti sanno amare, mentre tutti, ma proprio tutti tutti sanno aver paura. 
Quindi alla fine perché la meniamo tanto dicendo che la risposta a tutto è l'amore? se alla fine, nella maggior parte dei casi, nemmeno sappiamo come si fa ad amare senza condizioni, senza restrizioni, senza limiti, senza egocentrismo, narcisismo, possessione, paranoia? Mentre invece sappiamo perfettamente come si fa ad avere paura. La paura è molto più naturale dell'amore. L'amore è un sacrificio, bisogna saper amare, bisogna imparare ad amare, bisogna lavorare continuamente perché l'amore si mantenga fresco e bello e si evolva.. mentre la paura si evolve da sola, cambia oggetto (dalla paura del buio passiamo alla paura del nazismo o della morte o della solitudine o della malattia o della guerra o ...) cambia il modo di somatizzare la paura, di gestirla (anche se alla fine non la si gestisce mai..semplicemente si smette di aver paura di un fenomeno per poi aver paura d'altro)... la paura è sempre fresca, ti lascia sempre le ginocchia tremanti, la bocca secca e la tachicardia...
e quindi?
e quindi niente.
la risposta a tutto è la paura. Bisogna farsene una ragione, farci pace ed accoglierla con meno ansia e più naturalezza. 
torno a lavorare.
aloha.   

martedì 13 maggio 2014

rivelazioni.

"E' furbo lui!! Si è intagliato in tempo come si fa ad avere soldi, ha imparato a disegnare uccelli, sole e donne fatte di due curvette e poi è diventato sfondato di soldi" (parlando di Mirò)
"Ma sì dai..pieno di autocommiserazione" (parlando di Bukowski)
"Tiziano Ferro ha scritto alcuni pezzi decenti"
"Lady Gaga ha fatto un pezzo splendido"

e io ho amato questo essere?
che mi regala "Respiro Corto" di Carlotto che..giuro se non fosse per l'ebbrezza di sfiorare il SUO nome scritto con quella calligrafia da buffone sulla prima pagina, l'avrei probabilmente bruciato. Fabio Volo del noir italiano della mia minchia.. non credo di aver letto qualcosa di più finto, falso, scontato, stereotipizzato, idiota, vuoto e superficiale .. "Ma tu questo libro che mi hai regalato l'hai letto? E ti è piaciuto?"
Poi Bukowski fa dell'autocommiserazione a basso costo e invece Carlotto è un figo.

e io ho amato questo essere?

sì.

ma forse in effetti l'ho idealizzato un po' troppo.

Grazie a Carlotto ho aperto gli occhi.