mercoledì 8 agosto 2012

inizio

Sono sepolta da montagne di fogli, pezzi di giornali,  frasi annottate, fogli stampati, fotocopie dalle enciclopedie… nella camera ci sono solo due chiazze illuminate: le mie mani che corrono sulla tastiera illuminate dallo schermo e il mio cane buffo perso in chissà quale sogno illuminato da un raggio di luna. Potessi un giorno raccontare anche i suoi sogni…


Riguardo per l’ennesima volta il dvd di questo pomeriggio. Stoppo spesso per immergermi nell’atmosfera dei diversi angoli di quel posto. Smetto di respirare l’aria della mia camera per provare a ricordare l’odore di quella. I sogni hanno odori diversi. Odori di sogni realizzati, di sogni finiti, di sogni impossibili, sogni sfiorati e quasi afferrati, ma mai assaporati. Che odore c’era in quella camera? Era denso? Era leggero? Era pesante? Sto cercando di imparare l’arte di leggere attraverso questi odori, attraverso le sfumature della pelle e le linee sinuose o spezzettate delle rughe, dalla disposizione dei mobili, dai toni della voce, l’altezza dello sguardo, lo scricchiolio del pavimento. Sto cercando l’arte di ascoltare le storie che racconta il silenzio, di percepirle con la pelle. La sto cercando ma non la trovo, mi limito a scrivere, a vivere mille vite in una, a filtrare la luce ed il buio della vita che ho vissuto questo pomeriggio e di quella che vivrò domani in un’altra viuzza di questa città che da qualche tempo ha cambiato fisionomia e quando cammino per le strade sento il suo respiro calmo e rassegnato, abbandonato al ricordo di sogni sfiorati e quasi afferrati, ma mai assaporati.

tracks

Sarà la sbronza di ieri... tutte le ossa che fanno male e gli occhi che bruciano perché ho sonno ma non riesco a dormire. Perché vorrei piangere e non posso... quante volte? Per quante volte ancora? Vincerà il mondo o vincerò io? Ogni volta mi dà questi schiaffi in faccia e io mi ribello e ogni volta continuo il mio cammino così come lo vedo io non come lo vedono loro. Non voglio essere come tutti gli altri. Ci ho provato ma è impossibile. Sono io. Non cambierò più ormai... ho perso il treno credo. Ma forse è sbagliato aspettarsi che qualcuno mi accetti per come sono. Io non voglio impegnarmi a cambiare, loro non vogliono impegnarsi ad accettarmi... abbastanza logico credo. Posso farcela anche senza tutti loro. Posso farcela anche da sola. Cazzate. Non lo so. Farcela a fare cosa? Non sto facendo niente. Nessuno mi sta sfidando. Sto solo inventando delle sfide forse per trovare una giustificazione al mio carattere. È davvero così difficile volermi bene per come sono? Sono davvero così impossibile da accettare? Vivrò nel mio guscio per sempre. Vivrò anche senza di te probabilmente. Non lo so. Davvero. Vorrei solo piangere e sentire le mani fresche di mia mamma.

non avrai altro dio all'infuori di me

Porto in giro con onore la mia corona della donna abbandonata.

antiche visioni

Ho visto la terra con noi tutti morti. Una grande sfera con i nostri corpi morti, putrefatti… non c’era più niente di vivo sulla terra. C’erano solo insetti e batteri che mangiavano la nostra carne infetta, ma anche loro…anche loro dopo un po’ sono morti. Ho visto vermi ingrassati con il loro viscido corpicino pieno di sangue strisciare e morire soffocati dal tanto mangiare. Ho sentito l’odore della morte. Eravamo tutti morti su questa grande palla e ho visto questo “atomo opaco del male”  dall’alto… perso… disperato… egocentrico… questa grande palla…palla a tutti gli effetti. Dov’è finito il nostro wonderful world? È finito nella morte più disgustosa e squallida. Anche la terra era morta. Aveva perso la forza di gravità. E ho visto noi tutti cadere dalla terra e nuotare nell’universo. I nostri corpi senza vita, mezzi decomposti, con delle fessure nere al posto degli occhi e dei vermi che sono morti a metà strada mentre uscivano dal nostro ombelico. Ho visto tutto questo e poi mi sono addormentata…