lunedì 3 novembre 2014

1041

Per una persona incapace di stare insieme ad altri umani per più di 4 ore di fila è davvero difficile arrivare al punto in cui ami una persona con tutta te stessa ma il tuo carattere di merda non ti permette di goderne a pieno. 
Come si chiama la sindrome per cui ami una persona, ma riesci ad amarla di più quando non la vedi? Come si chiama la sindrome per cui al telefono riesci ad essere brillante, mentre dal vivo diventi noiosa e rompi coglioni? Quali sono gli esercizi da fare per riuscire ad amare come tutte le persone normali non solo nella mia testa ma anche nei gesti quotidiani della convivenza?  Come si fa a rendere i nostri giorni colorati anche dal vivo e non solo nelle rispettive teste?
Fai la scazzosa per tutta la domenica e poi lunedì mattina vorresti scrivere tutte le tenerezze del pianeta a questo povero cristo che non sa neanche lui in che guaio si è cacciato introducendoti nella sua vita. E ti senti ridicola e vorresti picchiarti o strisciare con la faccia sull’asfalto dalla rabbia. Perché hai esattamente quello che volevi e adesso non riesci più a godertelo e non perché lui si è rivelato diverso da quanto ti immaginavi, ma perché tu sei invece esattamente la testa di cazzo che eri a 17 anni e nonostante tutta la merda che hai mangiato, nonostante tutte le esperienze viste e vissute, nonostante pensassi di essere ormai pronta per una relazione matura e tranquilla, nonostante credessi di avere più pazienza, più calma, più autonomia cerebrale, ti ritrovi a fare esattamente gli stessi errori. Solo che quando avevi 17 anni passavi per una testa di cazzo di 17 anni e per quanto stupida potevi quanto meno essere giustificabile in qualche modo, ora però a 27 anni, con un mucchio di esperienze alle spalle non sei più giustificabile. Andrà a finire che scleri e ad un certo punto manderai tutto all’aria per il semplice motivo che tu non sei in grado di godere di una relazione. Sei fatta per vivere nel tuo mondo immaginario perfetto e non sei in grado di affrontare la realtà. 
Non so cos'altro dire. Non so cos'altro pensare. Vorrei correre indietro e rifare questo weekend. Vorrei correre indietro e rifare tutta la mia vita. Vorrei chiamarlo e dirgli che in fondo non sono così. Che so essere gioiosa e non sempre musona. Che non mi nutro di paranoie ma anche di amore che se tutto questo mi sta succedendo è solo perché sono pazza di lui. 
Non può essere che nella mia testa vedo tutto chiaro e so come dovrei comportarmi e so sempre dare degli ottimi consigli e invece poi nella realtà mi comporto come una deficiente.
Vabbè a questo punto tanto vale rilassarsi. Fare dei lunghi respiri e rilassarsi. Se ho perso dei punti ai suoi occhi me ne farò una ragione. Se riesco proverò a recuperarli, se non riesco manderò tutto a puttane. Andrà tutto come deve andare e io non sono in grado di cambiare le cose. Cioè ne sarei anche in grado probabilmente visto che tutto dipende da me. Ma visto che non ho controllo su me stessa lascerò che la mia personalità faccia il suo corso e arrivi a un qualche punto. Or it goes or it splits (o la va o la spacca).

mercoledì 8 ottobre 2014

Love after Love












time will come
when, with elation,
you will greet yourself arriving
at your own door, in your own mirror,
and each will smile at the other's welcome,
and say, sit here. Eat.
You will love again the stranger who was your self.
Give wine. Give bread. Give back your heart
to itself, to the stranger who has loved you
all your life, whos you ignored 
for another, who knows you by heart.
Take down the love letters from the bookshelf,
the photographs, the deperate notes,
peel your own image from the mirror.
Sit. Feast on your life.


Derek Walcott

venerdì 19 settembre 2014

vomito cervello dal naso

Mi domando se l'intero universo si coalizzi contro il mio sistema nervoso esattamente durante i giorni della sindrome premestruale. Già che ho la temperatura di ebollizione del sangue mooolto più bassa del solito, perché bisogna strimpellare sulle mie fibre nervose proprio in questi giorni? Perché farmi vomitare il cervello dal naso? Perché sfidare la mia inesistente pazienza? Perché non lasciarmi lavorare in pace ai fini della salvezza del mondo? Perché porco dio bastardo? Perché?

Scatta l'operazione bazooka. 
Uccido o mi ubriaco?
Mi ubriaco e uccido.
Uccido e mi ubriaco.

alla fine uccido solo me stessa. 
trovo difficile riuscire a sorridere quando vengo provocata. soprattutto in questi giorni.


giovedì 11 settembre 2014

inl.

baciarsi nel parcheggio davanti al cimitero e al parcheggio di gru sotto la pioggia in stile bollywood - þ

martedì 9 settembre 2014

nuovi stili d'insonnia

non si capisce bene cosa cazzo succeda in realtà. 48 ore praticamente senza sonno  e dopo negoziamo a tavolino che la domenica si dorme, almeno un paio d'ore, dai.
Certo.
Si dorme.
'Vai via M, mi fai venire i brividi fino al buco del culo.'
Passiamo la notte nel dormiveglia, a lanciarci sguardi semi-addormentati nel buio "ehi, ma non dormi?". Mi rannicchio in mezzo alle sue tenere carni calde, poi ho caldo, soffoco, lui mi abbraccia e profuma di biscotti appena sfornati e tenerezza. Ci allontaniamo, perché dai, domani è lunedì, bisogna alzarsi alle 6, bisogna affrontare la settimana, il lavoro, le persone, il mondo... 20 minuti di sonno e poi ricominciamo questo calvario di emozioni che non finiscono.
Perché non riesco a dormire tranquillamente vicino a te?Sarò mica ancora così profondamente scossa da questo avvenimento magico nella mia vita? 
Per quanto durerà ancora questa cosa che anche inconsciamente, anche quando sto morendo di sonno, il mio cervello non mi permette di addormentarmi per poter bere ogni secondo vicino a te?
Quando riuscirò a stabilizzare il mio cervello?
No perché a me serve dormire, soprattutto prima di una settimana di lavoro, soprattutto prima di farmi 3 ore di viaggio, soprattutto prima di vivere. 
Poi mi sveglio nel mio letto con lenzuola rosse e federe blu, bella riposata e ringiovanita e fanculo. Sarà anche vero che nelle tue vicinanze non si dorme un cazzo, ma la figata di vedere il tuo musetto di primo mattino va oltre le esigenze di sonno del mio fisico. per ora. 

giovedì 4 settembre 2014

where do the rainbows end?

Cosa succede quando arriva la perfezione?

ho avuto quella cosa quando c'è dell'attrazione fisica sfrenata, ma nessuna affinità spirituale/intellettuale
ho avuto quella cosa quando c'è dell'affinità spirituale/intellettuale, ma nessuna affinità fisica

ma quando poi arriva quella cosa che ti dà
la fisicità
la spiritualità
la fedeltà
la lealtà
la tenerezza
le risate
le attenzioni
la fisicità
la fisicità
la fisicità e
la tenerezza
le chiacchiere lunghe e
la fisicità

e anche quel "zitta e baciami, stronza"
e anche quel "dobbiamo dormire in stanze separate"
e anche quel "guardami negli occhi"



cosa succede?
che cosa cazzo succede?
no perché sono destabilizzata. Sono arrivata a 27 anni senza mai avere tutta questa perfetta perfezione di una felicità dalla forma perfettamente circolare e piena di cose emozionanti.

non lo so.
sono abituata ad avere sempre qualcosa che non va.
quello che non mi caga e mi usa a letto.
quello che non mi caga e non mi usa nemmeno.
quello che mi caga e mi usa ma che mi fa venire il latte alle ginocchia.

non è facile essere felice. 




venerdì 29 agosto 2014

reasons to be cheerful.




mangio sogni realizzati a colazione. 

poi non mi lavo i denti e vado in giro con resti di sogni in mezzo ai denti. 

sorrisi da arcobaleno. 

guardiamo lo stesso cielo. 

guarda il cielo insieme a me. 

che figata!

giovedì 28 agosto 2014

idiots and angels

ecco la sensazione. piccole alette di pollo che spuntano addosso ad una persona piena di merda. ad una merda di persona. e ti domandi cosa hai fatto per meritarti tutta questa meraviglia. e hai paura che se ti conosce un po' meglio potresti fargli schifo e potrebbe disprezzarti e la cosa che fa più paura al mondo adesso è il suo disprezzo e la voglia di essere migliore e di non barare e di renderlo felice almeno la metà di quanto lo sei tu. le alette di pollo attaccate alla schiena sbattono isteriche, euforiche, timide, sconcertate. cosa succede? come funziona che ieri stavi scegliendo il terapista e ragionavi su come trascinare la vita fino in fondo e adesso invece il tempo non basta, i minuti non bastano, la voce non basta, gli occhi non bastano, ogni momento ha un'intensità sette miliardi di volte maggiore di prima e hai la pressione che spinge da dentro e l'aria che ti accarezza da fuori e momenti di totale paralisi cerebrale quando ti senti mangiare da quella bocca, il naso tra i capelli, le mani intorno al collo, gli occhi annegati negli occhi. sconcertante. e invece poi sei davanti a una rendicontazione di un progetto che non hai nemmeno mai saputo esistesse al mondo e già che non vanti delle grandissime qualità intellettuali.. ora proprio non riesci assolutamente a concentrare quel poco che ti rimane al posto del cervello su qualcosa che non sia l'urgente bisogno di affondare i denti nella sua carne.
cose che esattamente un mese fa neanche per i coglioni. cose che un mese fa "pfff basta dai". cose che un mese fa a Salisburgo, in un giardino pieno di rose e frank sinatra e uno splendido rappresentante della specie umana di provenienza svizzera in parte ti apparivano come 'ma chi se ne frega insomma...è andata così... bisogna incanalare la mente in un'altra direzione'. cose che ora come ora, prima di pensare di incanalare qualcosa dovrei quanto meno trovare la mente.
cose che... rifarei altri 20 anni di merda per rivivere gli ultimi 20 giorni.

mercoledì 27 agosto 2014

1352

quando aspetti una cosa per troppo tempo (e per troppo intendo circa 2 anni), è molto facile che una volta avveratasi ti faccia venire la nausea, ti deluda, ti faccia dire "e adesso? che cazzo me ne faccio?"
Questa cosa è talmente banale da essere vera. Talmente vera da essere banale. Io sono banale nella maggior parte delle mie espressioni vitali. Questa volta però no. Questa volta le aspettative sono un vago ricordo. Questa volta ne è valsa la pena. Ho questa cosa che sta crescendo dentro che se va avanti così fra un po' esplodo. Sembra tutto di un colore diverso, di un colore bello, di un profumo dolce. Non ho più voglia di essere acida, ho invece voglia di abbracciare tutto il mondo ed essere carina anche con chi mi sta sul cazzo e vorrei dare una parte della mia felicità a tutto il mondo e voglio che siano tutti felici insieme a me, come me, con me o senza di me. 
Tutto questo quando ho abbandonato l'attesa. O meglio quando ho deciso di abbandonarla ed ho intrapreso il lungo cammino verso il non-me-ne-frega-più-un-cazzo. Il tutto è scoppiato sotto le stelle, sotto la musica e sotto una buona dose di alcol. Il tutto è esploso in una tenda che ha contenuto l'intero universo. 
La felicità ha un nome. Il mio nome. Io sono felice. Felice come mille ragazzine felici, stupida come una lettrice di Cioè, ho dei cuori al posto degli occhi, ho un arcobaleno al posto del sorriso e ho un orgasmo al posto del cervello. 
ecco.

lunedì 25 agosto 2014

Elizabeth Taylor

Pour youself a drink.
Put on some lipstick.
And pull yourself together.

e lei ne sa.
sia di drink che di lipstick.
io non so molto di lipstick, ma con i drink non scherzo.
è il punto tre. quello di riuscire a tirarsi insieme, mettersi un sorriso di plastica in faccia che mi mette un po' in difficoltà.
arrivare a dover bere uno shot di superalcol prima di andare al lavoro è davvero sgonfiante a livello di fiducia nell'umanità.
ma è solo l'estate che se ne va, che non è mai arrivata, e l'inverno crrrrudo e bisogno di quel tuo bacio sulla schiena.

lunedì 4 agosto 2014

sono una gallina maschio

è un vero peccato che io non sia una blogger che scrive di viaggi. Ne faccio di veramente belli e veramente assurdi e veramente pittoreschi. Incontro persone splendide e persone che sfiorano il surreale. Ma non sono una blogger che parla di propri viaggi quindi amen.
Mentre invece sono una non-blogger che rimane impressionata da una domenica a casa (evento rarissimo negli ultimi tempi). Ieri su Rai5 (l'unico canale che alterno a rai news), ho beccato un pezzo di un documentario sugli uccelli. Maa.. questa cosa che negli uccelli di quasi tutte le razze, gli uomini sono sempre mooolto più belli, più colorati, più piumosi, più brillanti? Cioè.. io ho sempre saputo che negli umani ad esempio, le donne si addobbano dalla notte dei tempi per attrarre un maschio, mentre il maschio anche se non è bello l'importante è che sia bravo a cacciare i cinghiali e difendere la casa dalle incursioni nemiche. Mentre il gentil sesso si pavoneggia (e anche qui, si "pavoneggia", ma i pavoni più fighi sono maschi, hm) per piacere di più.. c'è chi si buca varie parti del corpo, chi si pittura, chi si uccide i piedi con scarpe tutt'altro che ortopediche per avere un piedino piccolo (anche se totalmente deformato), chi si tinge i capelli, chi mette in mostra le tette, chi si uccide di botox, chi si fa le unghie finte con sopra interi giardini esotici... tutto ciò per attrarre quello che caccia il cinghiale. 
Poi arrivano invece i maschietti che quando si fanno la ceretta, si mettono dei gadget per il corpo o si piastrano i capelli noi (le grezze donnacce all'antica) li deridiamo e li chiamiamo metrosessuali (con evidente disprezzo) e diciamo (è un plurale maiestatis, passatemelo) che ci cadono i coglioni a pensare che un uomo possa passare più tempo di noi davanti ad uno specchio. 
Ma è dunque genetico! Cioè sarebbe forse geneticamente normale che noi ragazzine appariamo grige, bigie e palesemente disinteressate all'atto sessuale (negli uccelli è esattamente così) ? 
Io onestamente non passo troppo tempo ad addobbarmi, ma è solo perché sono talmente naturalmente splendida che non ne ho bisogno. Mi depilo ogni tanto e ogni tanto mi lavo e ogni tanto mi sbatto un qualche omelette in faccia, ma più per divertimento che per speranza di magica idratazione. 
Alla fine sono giunta a concludere che sono una femmina perché ho veramente sentito un grido genetico a vedere le oche. Credo il mio cervello abbia delle grossissime somiglianze con quello delle oche, l'unica cosa che mi ci differenzia è la posizione eretta ed il pollice opponibile, mentre sono un maschio perché sono appunto incredibilmente bella (e anche perché nella stagione degli amori tendo a depilarmi di più e quindi a pavoneggiarmi per attrarre il (a questo punto) gentil sesso). 
Magari un giorno che ho dell'ispirazione scriverò invece dell'ultimo e meraviglioso viaggio. 
Ma forse no, perché nel frattempo ne farò un altro.
Ho voglia di tirarmela oggi?
E che gallina sarei altrimenti?

mercoledì 23 luglio 2014

/






















some stories are written in the stars.
my story is written in the scars.
bleeding scars.

dead-cat/free-cat

ho iniziato la mattina con la visione di un gatto morto. Un gatto a strisce rosse. Non avevo mai visto un gatto morto, uccellini, ratti, topi, insetti, qualche cane in autostrada. Ma gatti no. Non mi piacciono molto i gatti, a meno che non siano cresciuti nelle mie mani e non mi facciano drrrr-drrrr addosso.
Sono tornata dalle ferie esattamente una settimana fa e sono già demolita dalla quotidianità. Tutta la carica positiva è deceduta, un po' come il gatto a strisce rosse.
Domani parto verso la Germania per il battesimo di una piccola scimmietta di cui sarò la madrina. Io. Madrina. Di una bambina tedesca con cui probabilmente non avrò mai una lingua in comune. Una bambina il cui zio doveva diventare mio marito, nell'immaginario delle nostre rispettive famiglie, ma visto che noi, i diretti interessati, ci consideravamo fratelli, abbiamo dovuto spezzare il sogno delle nostre madri che nelle fredde sere d'inverno si scaldavano i cuori con sogni delle nostre due famiglie che improvvisamente diventavano una. Il cuore in realtà se lo scaldavano anche con dell'ottimo cognac di produzione biologica che stimolava la loro fantasia. Insomma andato in pezzi il progetto del matrimonio, mi è stato chiesto di fare da madrina alla bambina, che l'ultimo volta che ho visto era ancora nell'utero della mamma. 
Ho sempre adorato partire. Da quando vivo in questo triste posto ho imparato ad adorare la partenza con più veemenza. Ma questa volta non ne ho voglia. Non ho più voglia di niente. Mi sveglio senza voglia di esistere. Mi trascino senza senso in giro per le vie della vita. Sembra tutto finito prima di iniziare. 
Quale guida spirituale potrei essere per una bambina per la quale desidero tutta la felicità del mondo? Quali energie positive potrei trasmetterle? Cosa potrei regalarle della mia personalità che non sia rassegnazione? Io ci proverò promesso. Mi concentrerò sul positivo, ma so già in partenza che non sarà felice. Non perché sono io a benedirla, ma perché è la vita che maledice tutti. Ottimismo? bah. da quattro anni a questa parte la vita mi sta frustando e se all'inizio poteva esserci del sadico da parte sua perché io cercavo di oppormi, ora sembro più il gatto morto di stamattina, un corpo che non reagisce più. Che interesse potrebbe avere la vita a continuare a frustarmi? Voglio dire, non pretendo mica che mi si accarezzi - ne ho perso le speranze. Ma basta botte però!
E con questo spirito andrò a battezzare. Forse. Forse ad essere onesta dovrei abbandonare l'impresa. Ho davvero paura di trasmettere delle brutte cose alla piccola. Ma forse ci sto dando troppo peso. In fondo cos'è il battesimo? Ammesso che io sia un'atea aggressiva e anti-cattolica ritengo il rito del battesimo un avvio alla vita, una concentrazione di energie positive e di migliori auguri per una vita che sta iniziando. E' simbolico il tutto. La mia di madrina aveva meno di 10 anni quando mi ha "avviato alla vita" e la sua presenza spirituale è pari a zero negli ultimi 27 anni, si traduceva generalmente in auguri, non sempre puntuali, e accompagnamento durante lo shopping. ah sì, mi lasciava fumare a casa sua. Quindi forse è vero che non bisogna darci tutto questo peso. Ma in fondo se la bambina che è diventata la mia madrina non dava nessun peso alla cosa, in qualche modo mi avrà trasmesso dell'energia positiva espressa nell'orgoglio di tenermi in braccio, nella solennità del momento, anche solo nel fatto che lei a meno di 10 anni non sapeva ancora nulla della crudeltà del mondo e della vita. E quindi senza augurarmi nulla mi ha augurato il meglio, mi ha trasmesso la sua sicurezza nella purezza del mondo. Beh ha funzionato poco. Nel senso che ci ho creduto, ma per poco. 
Ecco.
Adesso provo a lavorare. E non provo nemmeno a cambiare il mio stato d'animo. Non funziona più.
Con stima.
M

lunedì 21 luglio 2014

Meglio sola che morta.

se devi piangere
se tutto perde senso
piangi
e non cercarne il senso
fracassati il cranio contro gli spigoli della tua tristezza senza nome.
ma smettila di fingere.
non è più IN fingere di essere grande, forte, cinica. Ammetti la dolcezza del tuo dolore. Prova ad essere forte nella tua debolezza.
e dimentica
impara a dimenticare
impara a perdonarti.


era un pezzo che non sperimentavo una dolorosa separazione da molto vicino. La mia ultima risale a 7 anni fa ormai e ora vedere un amico distrutto, rovinato, con occhi gonfi, voce tremante, un misto di rabbia, dolore, incomprensione, impossibilità di accettare, dubbi, domande e doloooore dolore universale dell'abbandono, del sogno spezzato. Dolore del ragazzo che era disposto a fare un corso per fidanzati nonostante la sua intolleranza verso la chiesa, dolore di un ragazzo che dal totale rifiuto di bambini si è visto esplodere un istinto paterno infinito ed inaspettato, dolore di un ragazzo che al posto degli occhi aveva la faccia della sua ragazza sempre stampata in faccia, dolore di un ragazzo che viveva per lei e di lei ma in un modo non morboso o pesante. insomma.. quando si dice : un ragazzo follemente innamorato. E' stato crudelmente mollato, senza particolari spiegazioni, senza tatto, senza.. senza amore. da un giorno all'altro. E lo vedi impazzire. Ti guarda e non ti vede. Gli parli e non ti sente. E ti ricordi il mal di stomaco, il vomito, le lacrime, i chili di tabacco, litri di alcol, la paura di impazzire di notte, il mal di cuore, il fissare il telefono, i messaggi sbronzi e disperati, l'illusione, la speranza, la disillusione, la merda, il senso di solitudine e di infinita infinita tristezza. Te lo ricordi e ti rendi conto che se ultimamente pensavi "ma no, ma avevo 20 anni, non ricapiterà più così, con questa intensità" e invece sì. ricapita con la stessa intensità o forse anche con un'intensità maggiore. E ti rendi conto che forse esiste un angelo che custodisce il tuo cuore dall'essere assassinato. sarà crudele, è vero. Ti illudi e a volte davvero vorresti dare l'anima per poter stare con quel ragazzo di cui non si pronuncia il nome, ma ora a ricordare il dolore ti rendi conto che sarai anche codarda, ma non c'è ragazzo al mondo per cui rischieresti di nuovo di provare lo stesso dolore. Quindi sì, forse in fondo è giusto così. Grazie cinico e pragmatico angelo custode. Tienimi lontano il ragazzo dai capelli d'oro e dalla voce orgasmica. Potrebbe uccidermi. E io voglio vivere. Meglio sola che morta.

°

io non ho problemi con l'alcol.
ho problemi senza l'alcol.

*

ti va di usare una dentiera in due?

giovedì 26 giugno 2014

J.S. Foer





















time was passing like a hand waving from a train i wanted to be on.
i hope you never have to think about anything as much as i think about you.


*





se non ci si cerca non ci si può trovare.
ma se ci si trova senza cercarsi, cosa succede?
succede che non ci si trova: ci si succede.
tu mi stai succedendo. tutti i giorni.
senza cercarti. senza trovarti.

lunedì 23 giugno 2014

anche le troie piangono.

e a volte riescono addirittura a suscitare un sentimento di solidarietà nei propri confronti.
dici: cazzo. questa passa la vita a fare la troia, ad avvelenare la gente, i rapporti, a tradire, illudere, sporcare, falsificare.. riesce sempre ad uscire pulita da tutte le situazioni viscide da lei causate. è in grado di camminare sui cadaveri dei propri genitori amici parenti per raggiungere i propri scopi. è in grado di darsi a chiunque per arrivare alla meta. e ti fa ribrezzo per la maggior parte del tempo e di sicuro non te ne esci con del buonismo gratuito in stile papa franz che esordisce dicendo che loro "non sono felici e non saranno felici nell'aldilà". non fanno pena quotidianamente pensando che hanno una vita triste e imbruttita dalla cattiveria, anzi.. c'è quasi un fondo di invidia per quelli che hanno le spalle larghe e la pelle grossa.
e poi la vedi piangere. per un attimo crolla il muro della troiaggine. per un attimo è fragile e indifesa come una bambina, per un attimo anche lei ha bisogno di qualcuno che si prenda cura di lei e le dica che andrà tutto bene. per un attimo è bella nella sua debolezza. per un attimo vorresti abbracciarla e dirle che non è sola nel suo cinismo. ma poi fazzoletto-cipria-mento-in-alto e torna lo sguardo rapace e tu torni a provare ribrezzo e voglia di allontanarti. 

lunedì 16 giugno 2014

1539

La sensazione di essere presa per il culo non mi abbandona.
La sensazione di un qualcosa che dovrei sapere ma che non mi viene detto per compassione, per non smerdarmi, per non farmi sentire una fallita. 
Sono nauseata da me stessa.
Sono nauseata da una cosa che è stata bellissima fino a due settimane fa e adesso vorrei non fosse mai successa.
Come accade?
E queste minchiate della forza del pensiero positivo? 
Io per te ne ho avuti un sacco di pensieri e tutti positivi.. com'è che tu nei miei confronti quegli unici due che hai sono di pena e rifiuto?
Ho cestinato da tempo l'idea del suicidio. Ok, direi anche che questa situazione è comunque lontana anni luce da qualcosa che possa farmi anche sfiorare l'idea.. ma ultimamente mi sono resa conto che il posto del suicidio è stato occupato da un'irrefrenabile voglia di rasarmi a zero. Tagliare, annullare, smettere di esistere, tagliare via l'energia negativa e la tristezza degli ultimi anni accumulatasi nelle punte dei miei capelli.
Se solo servisse a qualcosa.
troppo facile
a me piace vincere facile
ma non vinco 
mai
non vinco neanche difficile.
sfigata.

giovedì 12 giugno 2014

943

per me l'estate è quasi peggio delle feste natalizie. Quelle almeno finiscono nel giro di due settimane, mentre qua devi ciucciarti circa 3 mesi di gente con occhi disperati perché "è estate, bisogna stare in giro, bisogna andare alle feste, bisogna divertirsi, bisogna scopare, bisogna andare al mare, bisogna andare in montagna, bisogna fare le cene di pesce, bisogna andare ai concerti". E io invece l'unica cosa di cui ho bisogno è svaccarmi al sole, sorseggiare una birra ghiacciata, leggere un libro e ascoltare della musica. Che triste esistenza la mia! Che felice esistenza la mia! 

mercoledì 11 giugno 2014

couldn't care less.

ricadiamo nella banalità dell'analisi banale.
giunti al punto della resa dei conti con il mio fantomatico amante platonico sono stata accusata di essere melodrammatica. Ma in realtà più che melodrammatica credo di esser stata banale e patetica e ridicola e forzata. Sai quei momenti quando hai troppo da dire, cose che (detta alla 883) quando le hai dentro sembrano grandissime ma poi quando le tiri fuori fanno pena al piscio.
sta di fatto che la mia elaborazione mentale è giunta al fondo dello schifo mediocre producendo quanto segue:

  • o sono tutti dei coglioni (e non generalizziamo, perché generalizzare è da ignoranti e a noi ignoranti non piace essere accusati di ignoranza)
  • o non sono tutti dei coglioni, ma quando hanno a che fare con me diventano dei coglioni (ho sempre creduto di avere l'innata capacità di tirar fuori il peggio dalle persone)
  • o attiro solo dei coglioni
  • o sono attratta solo da dei coglioni.

comunque ci sono sempre dei coglioni in mezzo. d'altronde i coglioni sono fatti per stare in mezzo, in mezzo ai coglioni. coglioni in mezzo ai coglioni. pezzettini di sogni e illusioni in mezzo ai coglioni.

mi sveglio con la vecchia voglia di piangere e la non voglia di vivere. è di nuovo estate e il sole ha soffiato oro sulla mia pelle.. 
e direi che in questa situazione gli apocalyptica come sveglia mattutina non sono di grande aiuto nel contrastare questa (ennesima) delusione.
fuck.

madrugada

ho sognato di scrivere.
su un bellissimo foglio color avorio, con una bellissima scrittura e con disinvoltura. Sentivo la mia mano scivolare sul foglio.
ho guardato  l'interpretazione del sogno che me l'ha decifrato come AGGRESSIONE ANALE.
no be.. bene direi.

venerdì 6 giugno 2014

1405




e se succede il contrario..
bisogna armarsi di pazienza, alcol, droghe, auto ironia, ingoiare lo schifo che ci si ritrova dalle parti della gola e
e poi niente
un giorno smetterò anche di pensarci.
altro giro
altro fallimento.

lunedì 26 maggio 2014

paura

sì, ora passatemi per una facile facilissima profeta del cazzo di cui è pieno il mondo d'oggi.
Certo che a forza di avere quest'alfabetizzazione di massa ci improvvisiamo un po' tutti dei profeti del cazzo.
Arriviamo con le nostre banali e patetiche illuminazioni a mettere in mostra la nostra profondità inesistente. O forse esistente... passatemela.. ho un piccolo, imbarazzante e fastidiosissimo problema micro-circolatorio che mi accomuna a Marx. E quindi l'umore è quello. Solo che mentre Marx scriveva qualcosa che avrebbe influenzato la storia dei secoli a venire, io non scrivo nulla di utile e, ultimamente nemmeno di inutile, a parte la quotidiana e nauseante e ipocrita corrispondenza con i collaboratori.
Comunque tutto ciò per dire che ultimamente sto facendo i conti con la paura.
E l'illuminazione, sullo sfondo del disagio micro-circolatorio, si riassume nella consapevolezza che non tutti sanno amare, mentre tutti, ma proprio tutti tutti sanno aver paura. 
Quindi alla fine perché la meniamo tanto dicendo che la risposta a tutto è l'amore? se alla fine, nella maggior parte dei casi, nemmeno sappiamo come si fa ad amare senza condizioni, senza restrizioni, senza limiti, senza egocentrismo, narcisismo, possessione, paranoia? Mentre invece sappiamo perfettamente come si fa ad avere paura. La paura è molto più naturale dell'amore. L'amore è un sacrificio, bisogna saper amare, bisogna imparare ad amare, bisogna lavorare continuamente perché l'amore si mantenga fresco e bello e si evolva.. mentre la paura si evolve da sola, cambia oggetto (dalla paura del buio passiamo alla paura del nazismo o della morte o della solitudine o della malattia o della guerra o ...) cambia il modo di somatizzare la paura, di gestirla (anche se alla fine non la si gestisce mai..semplicemente si smette di aver paura di un fenomeno per poi aver paura d'altro)... la paura è sempre fresca, ti lascia sempre le ginocchia tremanti, la bocca secca e la tachicardia...
e quindi?
e quindi niente.
la risposta a tutto è la paura. Bisogna farsene una ragione, farci pace ed accoglierla con meno ansia e più naturalezza. 
torno a lavorare.
aloha.   

martedì 13 maggio 2014

rivelazioni.

"E' furbo lui!! Si è intagliato in tempo come si fa ad avere soldi, ha imparato a disegnare uccelli, sole e donne fatte di due curvette e poi è diventato sfondato di soldi" (parlando di Mirò)
"Ma sì dai..pieno di autocommiserazione" (parlando di Bukowski)
"Tiziano Ferro ha scritto alcuni pezzi decenti"
"Lady Gaga ha fatto un pezzo splendido"

e io ho amato questo essere?
che mi regala "Respiro Corto" di Carlotto che..giuro se non fosse per l'ebbrezza di sfiorare il SUO nome scritto con quella calligrafia da buffone sulla prima pagina, l'avrei probabilmente bruciato. Fabio Volo del noir italiano della mia minchia.. non credo di aver letto qualcosa di più finto, falso, scontato, stereotipizzato, idiota, vuoto e superficiale .. "Ma tu questo libro che mi hai regalato l'hai letto? E ti è piaciuto?"
Poi Bukowski fa dell'autocommiserazione a basso costo e invece Carlotto è un figo.

e io ho amato questo essere?

sì.

ma forse in effetti l'ho idealizzato un po' troppo.

Grazie a Carlotto ho aperto gli occhi.


mercoledì 30 aprile 2014

blocco

Sono circa 5 ore che sto cercando di scrivere un articolo che invogli le persone a sostenere a distanza i nostri timidi progetti nel mondo. Pathos, ma non troppo. Dati statistici, ma non troppi. Farli sentire in colpa, ma non troppo. Farli sentire in grado di cambiare il mondo, ma non troppo.
Come si fa?  O meglio, come si fa a scriverlo in un modo un po' civile? Come si fa a dire che non puoi davvero non puoi non puoi assolutamente permetterti di lamentarti perché non puoi cambiare la macchina, non puoi permetterti le ferie chissà dove, non puoi cambiare telefono, non puoi lamentarti cazzo! Devi chiudere gli occhi e con quella tua piccola mente ottusa, oppressa dalla quotidianità, nauseata dal consumismo materiale e sentimentale, con quella mente mediocre ed etichettatrice..devi provare almeno ad immaginare un villaggio freddo, un bambino che l'unica cosa bella ed accogliente che ha visto era l'utero di sua madre. 
Dunque ultimamente c'è questa pubblicità-aiuto di Save the Children. Ma non eravamo d'accordo sul fatto che i piccoli scurotti con ventri rigonfi, mosche sulle labbra e immondizia per abitazione non sono più IN? Non avevamo detto che ormai non fanno effetto? E che soprattutto è veramente fuori da ogni etica usare i visi di bambini sofferenti per svegliare le addormentate coscienze della gente?
Bo.. il comunismo è un sogno, me ne sono accorta. Ma credo che l'idea base sia, o debba essere, in qualche modo organica, congenita, debba far parte di ognuno di noi la consapevolezza naturale del fatto che se io in 1 giorno posso mangiare 3 volte, non ci deve assolutamente essere chi mangerà invece 1 volta in 3 giorni. Dovrebbe essere assolutamente organica la sensazione di ingiustizia che respiriamo, con cui conviviamo. Non c'è un cazzo di cui bullarsi se fai un sostegno a distanza, se fai del volontariato, se regali il tuo tempo a qualcuno che ne ha bisogno, se spieghi a tuo figlio cos'è giusto e cos'è sbagliato. Non sei un eroe. Sei una persona. Umana. Persona. Persona. ...dai cazzo!E' un obbligo naturale, come quando un bambino cade per strada e tu lo aiuti a rialzarsi.
Ecco. comunque... io non so cosa e come scrivere in questo articolo. Secondo l'UNICEF, secondo la WHO, secondo sto cazzo. 
beh vabbé.
io non esco da questo ufficio finché non finisco l'articolo. 
e
per fortuna mi hanno dissuasa dal fare giornalismo ai tempi.. mi sarei strappata e mangiata i nervi dalla disperazione

lunedì 28 aprile 2014

ilventotto

mi provochi una sensazione di energia esplosiva in grado di ingoiare un intero universo.
e non esplodo.
ingoio un universo a ogni respiro. respiro / universo / respiro / universo... trattieni il respiro e poi doppietta di universi.
galassie fatte di urla a onde magnetiche.
cerchi luminosi a forma di bolla di sapone tossico
le mie cellule hanno una tendenza centrifuga e sembra che da un momento all'altro mi potrei decomporre e poi si troveranno pezzettini radioattivi di me sparsi ovunque. Le foche se ne strozzeranno. I piccioni inizieranno a brillare dopo aver beccheggiato briciole luminose di me. E tu andrai ancora in giro tranquillamente. No ma bravo.

mercoledì 16 aprile 2014

giovedì 10 aprile 2014

your voice is my favorite sound.

suono delle onde.
suono della legna che brucia.
suono della pioggia.
musica strumentale.
canzoni.
il suono di un bacio.
il suono del silenzio.
a me piace il suono della tua voce. Molto più di quanto sopra.

sono una scimmia. Una scimmia con una scimmia di te.

vado ad Alessandria d'Egitto ad agosto. A bruciare di caldo o a farmi ammazzare dai terroristi. A prendere un libro e leggerlo nella biblioteca alessandrina. Voglio andare nella città che porta il tuo nome. Voglio vedere il tuo nome sui quotidiani, sui muri, voglio hotel che portano il tuo nome, bar che portano il tuo nome, voglio un biglietto dell'aereo con su scritto il tuo nome. Destinazione tu. Questo amore sta sfiorando una grave patologia mentale. Sono pronta a bruciare sotto un sole disumano e rischiare di essere rapita, farmi esplodere ..ma poi cancello il tuo numero, perché non ho il coraggio di dirti nemmeno l'1 % di tutto questo. Beh, io onestamente mi vergogno della mia follia, quindi forse cancellare il tuo numero è la cosa più intelligente che ho fatto negli ultimi 2 anni.
toh.

mercoledì 12 marzo 2014

16.04

11 settembre 2012.
Partita Georgia - Spagna.
4 parole in un sms ironico.
cuore in gola.
mani tremanti che compongono il numero dell'unica confidente.
urla.
dita che non riescono a rispondere.
fiori che sbocciano negli occhi.
fuochi d'artificio che esplodono in faccia.
Hai iniziato tu questo gioco. 
Di sicuro non pensavi che con un tuo simpatico sms lungo 4 parole io avrei progettato il nostro futuro in comune.
Ma l'hai fatto.
E ora sono passati un po' di giorni da quell'11 settembre e tu ti scopri in grado di alzarti dal letto caldo alle 2 notte di una domenica fredda per venire a dirmi "ciao" con palpebre abbassate, il cuscino stampato in faccia, la faccia da culo, la voglia di comunicare pari allo zero virgola 3 periodico e io col pigiama con i pinguini e sopra il cappotto e le labbra bianche di dentifricio.
Ridicola bambina innamorata che ti disegna i cuoricini sul parabrezza.
Questo è amore mi dicono.
Questa è illusione mi dico.
E tu non dici mai niente.
Ma basta che tu esista al mondo, sai? Va bene così.

sensi infiammati.
scopri, bullandoti con te stessa, che sei ancora in grado di reggere le 48 ore da sveglia. Reggi ancora notti passate attorcigliata attorno al tuo corpo. Notti a stringerti le caviglie e cercare di diventare sempre più piccola, a torturarti la mente con immagini, voci, sorrisi nel buio.
Non ancora del tutto vecchia.
Non ancora del tutto giovane.
Non ancora nata.
Morirai prima di nascere.
Un embrione spaventato.
Sono la peggior creatura della mia stessa mente.
La vita sembra un continuo tapis roulant. Corri in continuazione, ti ammazzi i polmoni, e invece sei sempre nello stesso posto.
Sempre nello stesso identico posto.
I 50 cm che occupi mentre ti attorcigli su te stessa sotto le lenzuola, con il sorriso schiacciato contro le ginocchia e le caviglie strette tra le mani.
Un bel posto di merda, devo ammettere... ma è il mio posto. Io sono il mio posto. Smetterla di accanirsi a cercarne uno. Dentro un abbraccio, dentro un cielo di un posto, dentro un sorriso, dentro degli occhi. Io non mi rifletto nello specchio, non mi sdoppio. Mi ricostruisco ogni giorno con microscopici pezzi di puzzle monocromatici.

martedì 4 febbraio 2014

amore e nicotina

Ho iniziato col fumare le fortuna rosse perché le fumava il mio ragazzo del momento. A dire il vero ho iniziato a fumare proprio per poter stare con lui durante la ricreazione (pateeetica, ma a 15 anni ci può stare).
Poi sono passata a fumare le camel light perché le fumava quello con cui stavo dopo.
Poi sono passata al tabacco golden virginia verde perché le fumava sempre lui.
Poi sono passata a pueblo perché le fumava quello dopo e mi sono anche risa in faccia per questa scelta perché mi rendevo conto che ero ridicola.
E quando stamattina ho comprato un pacchetto di diana blu perché le fuma quello che non sarà mai il mio ragazzo ... non sapevo bene se dovevo ridere o spararmi un colpo nelle ovaia. Nel dubbio fumo. Le diana blu. Là.

Mi piace leccare il tuo nome.



lunedì 20 gennaio 2014

1244

Ti dicono "Ci vuol tempo, armati di pazienza"
Ti dicono "Vivi come se non ci fosse un domani, non posticipare"

Mi trovo
confusa.
nauseata.
con un'irrefrenabile desiderio di prendere a testate tutti i muri.


Vorrei prendere a testate me stessa.


Poi sì. a questo punto vorrei uscirmene con una cosa come "ci metto tanto ad affezionarmi alla gente, ma una volta affezionatami, poi do il cuore e l'anima alle persone che amo e andrò a testa alta in prigione per difenderli" tipo no? oppure al contrario "non è colpa mia se mi affeziono subito e do tutta me stessa a delle brutte persone".
Niente di ciò è vero nel mio caso. Io non mi affeziono. Io seleziono.
Mi odio perché non sono in grado di stimare le persone che amo, che mi tocca amare. Persone che mi amano. Non riesco. ho bisogno di rispettare, di ammirare, di stimare una persona per amarla. non riesco ad amare per amare, perché sei gentile con me e ci sei nei momenti difficili e non mi lasci sola e mi riempi di attenzioni, se non mi piaci non mi piaci. Ti tollero, ti voglio anche del bene, ma non potrò mai amarti fino in fondo. A questo punto l'elenco di persone che amo veramente si riduce a mia madre, mio nonno, mio cugino, e il merda lì che non mi caga..e forse un paio d'altri. Non riesco nemmeno ad amare mio fratello fino in fondo, anche se darei il culo per lui, ma non lo rispetto, non mi piace. Ho una sfilza di amici che adoro perché sono riusciti a starmi vicino anche nei momenti in cui io stessa facevo una gran fatica a non mandarmi a fare in culo, persone che senza volere nulla in cambio mi hanno aiutata e sostenuta e tenuta e trattenuta e cibata quando mi rovinavo di fame e accompagnata e scarrozzata... ma se sono persone che non mi arricchiscono spiritualmente come dico io allora bo... allora rimane tutto nel bidimensionale, nell'umana gratitudine per esserci, per essere così dolce e carino, ma non perché sei TU.
Problematico questo punto per me, non riesco a risolverlo e soffro un sacco nella mia incapacità di amare "con semplicità" come si suol dire.
Sono una persona del cazzo c'è poco da fare. Viziata dall'affetto incondizionato altrui, viziata da attenzioni e ammirazione... incapace di dare senza un perché.
Bella persona di merda.

martedì 7 gennaio 2014

pusillanemia

"ma tu che in qualche modo mi vuoi bene e mi conosci puoi dirmi come sono, veramente? La mia idea di me è del tutto sbagliata.."

Intanto il mio "qualche modo" di voler bene è già argomento di ampia discussione, ma per ora lasciamolo da parte.

Direi che le crisi di identità sono più che normali. Non capire chi siamo o capire che non abbiamo capito un cazzo di noi stessi è normale. E' normale sorprendersi di se stessi di tanto in tanto. Certo, qua abbiamo a che fare con un caso di narcisismo estremo, ma pare che il narcisismo estremo sia caratteristico di un sacco di umani, quindi forse il caso limite sono i pochi in grado di mettersi in discussione. 

Passiamo al fattore età. Una crisi di identità ci può stare a qualunque età, anche se mediamente pare avvenga più spesso durante l'adolescenza o a metà del terzo decennio, quando sembra che non sei più piccolo ma ti rendi conto di non aver ancora fatto nulla di utile al mondo e le immediate prospettive non promettono grandi progressi. 

Poi c'è anche la crisi di mezza età, mi hanno detto. 

La questione in questo caso concreto non è il problema della crisi di identità. E avere 47 anni non è un fattore di grossa importanza. Il problema non  è questo. Il problema è il fatto di avere una crisi senza avere un'identità. La risposta è questa, ma non gliela diamo. Non disturbiamo il narciso. Lasciamolo ribollire nel suo sughetto di introspezione galoppante, chissà che riesca a trovare qualcosa che sia Suo, non per sentito dire, non mollato a metà strada per pigrizia... 
Però io posso provare della pena? Non è brutto se provo pena per un uomo del genere? E pena per me stessa che nel mio infinito istinto materno misto a quello di madre teresa mi sono immaginata di poterlo salvare da lui stesso. Tempo perso, rabbia repressa, 0 soddisfazione, 1000 danni a entrambi. Così impari cara M a fare la salviFica della situazione. Ben ti sta!  
   

cause i'm messed up on you



i will lay around and wait. and i'll wait for you.

Berrò la tua voce.
Addormenterò il mio corpo nell'attesa.
Che senso ha pensare a quando smetterò di aspettarti? Può succedere domani, ma ora mi godo l'attesa. Godo a giocherellare con i secondi. Godo a vivere una vita piena di te che non ti sfiora.
Totalmente incasinata, sei il subbuglio del mio stomaco.
I fili nervosi si aggrovigliano con i capillari e irradiano di
te il sangue che mi arriva al cuore, ai polmoni, splendo di te dai fori che mi ritrovo per occhi.
Tu basta che esisti, sai? Non ha importanza, so che è un'attesa senza fine, un vicolo cieco, un labirinto... ma è il labirinto più colorato e leggero che io abbia mai percorso. Un alternarsi di cadute in un buco nero quando un attimo prima c'eri e poi ti allontani per poi ritrovarmi spedita in cima all'universo quando semplicemente il pensiero di te mi fa esplodere i neuroni in mille campane. Volare, cadere, camminare alla cieca, abbandonarmi nuda e ricoperta di emozioni.. a te. per te. amen.

venerdì 3 gennaio 2014

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Provare per credere.
Volare per credere.
Volare per cadere.
Provare per cadere.

unchain

si riprende. sempre.
si riprende a mangiare.
si riprende ad attendere.
si riprende a fissare lo schermo del telefono.
si riprende ad avere il cuore in gola ad ogni messaggio.
si riprende a bestemmiare ogni volta che si scopre il mittente.
si riprende...
non sono brava ad impormi. mai stata. non ho forza di volontà. la volontà passa da sola, devo solo armarmi di pazienza. e non ho nemmeno quella ma che palle.
intanto ho ripreso a mangiare, dopo una settimana. Ariel Sharon è peggiorato, Gesù iddio, sono peggiorata anch'io rispetto a 7 anni fa, che cazzo vi aspettate?

sulla linea verona - vicenza si è rotto un treno e io ho passato circa un'ora raffreddata sotto  l'acqua ad aspettare un pulcioso autobus che mi riportasse nel buco del culo in cui vivo da quasi due anni ormai. Ed è proprio lì, sotto l'acqua che è arrivata l'illuminazione: smetterla di aspettare che la vita inizi a girare nel modo giusto. Aspettavi il diploma, poi la laurea, poi sa il cazzo cos'altro e sembrava che la stabilità e un minimo di benessere psico-fisico siano lì dietro l'angolo ad aspettare. Invece a 26 anni, il due di gennaio, mi ritrovo ancora sotto l'acqua,  ad aspettare un fottutissimo autobus, come anni e anni e anni fa... temo che nulla cambierà... quanto meno non in meglio.

Ecco questa è la mia considerazione del terzo giorno dell'anno. Caro duemilaquattordici, non mi aspetto un benemerito cazzo da te, quindi con me puoi rilassarti. Non ti chiedo nulla, non ho buoni propositi, non ho speranze, non ho obiettivi, nulla. Già sei troppo impegnato a smerdare le speranze del resto del mondo, quindi con me puoi prenderti una pausa.
Evviva! Evviva! Evviva!