martedì 7 gennaio 2014

pusillanemia

"ma tu che in qualche modo mi vuoi bene e mi conosci puoi dirmi come sono, veramente? La mia idea di me è del tutto sbagliata.."

Intanto il mio "qualche modo" di voler bene è già argomento di ampia discussione, ma per ora lasciamolo da parte.

Direi che le crisi di identità sono più che normali. Non capire chi siamo o capire che non abbiamo capito un cazzo di noi stessi è normale. E' normale sorprendersi di se stessi di tanto in tanto. Certo, qua abbiamo a che fare con un caso di narcisismo estremo, ma pare che il narcisismo estremo sia caratteristico di un sacco di umani, quindi forse il caso limite sono i pochi in grado di mettersi in discussione. 

Passiamo al fattore età. Una crisi di identità ci può stare a qualunque età, anche se mediamente pare avvenga più spesso durante l'adolescenza o a metà del terzo decennio, quando sembra che non sei più piccolo ma ti rendi conto di non aver ancora fatto nulla di utile al mondo e le immediate prospettive non promettono grandi progressi. 

Poi c'è anche la crisi di mezza età, mi hanno detto. 

La questione in questo caso concreto non è il problema della crisi di identità. E avere 47 anni non è un fattore di grossa importanza. Il problema non  è questo. Il problema è il fatto di avere una crisi senza avere un'identità. La risposta è questa, ma non gliela diamo. Non disturbiamo il narciso. Lasciamolo ribollire nel suo sughetto di introspezione galoppante, chissà che riesca a trovare qualcosa che sia Suo, non per sentito dire, non mollato a metà strada per pigrizia... 
Però io posso provare della pena? Non è brutto se provo pena per un uomo del genere? E pena per me stessa che nel mio infinito istinto materno misto a quello di madre teresa mi sono immaginata di poterlo salvare da lui stesso. Tempo perso, rabbia repressa, 0 soddisfazione, 1000 danni a entrambi. Così impari cara M a fare la salviFica della situazione. Ben ti sta!  
   

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