venerdì 29 agosto 2014

reasons to be cheerful.




mangio sogni realizzati a colazione. 

poi non mi lavo i denti e vado in giro con resti di sogni in mezzo ai denti. 

sorrisi da arcobaleno. 

guardiamo lo stesso cielo. 

guarda il cielo insieme a me. 

che figata!

giovedì 28 agosto 2014

idiots and angels

ecco la sensazione. piccole alette di pollo che spuntano addosso ad una persona piena di merda. ad una merda di persona. e ti domandi cosa hai fatto per meritarti tutta questa meraviglia. e hai paura che se ti conosce un po' meglio potresti fargli schifo e potrebbe disprezzarti e la cosa che fa più paura al mondo adesso è il suo disprezzo e la voglia di essere migliore e di non barare e di renderlo felice almeno la metà di quanto lo sei tu. le alette di pollo attaccate alla schiena sbattono isteriche, euforiche, timide, sconcertate. cosa succede? come funziona che ieri stavi scegliendo il terapista e ragionavi su come trascinare la vita fino in fondo e adesso invece il tempo non basta, i minuti non bastano, la voce non basta, gli occhi non bastano, ogni momento ha un'intensità sette miliardi di volte maggiore di prima e hai la pressione che spinge da dentro e l'aria che ti accarezza da fuori e momenti di totale paralisi cerebrale quando ti senti mangiare da quella bocca, il naso tra i capelli, le mani intorno al collo, gli occhi annegati negli occhi. sconcertante. e invece poi sei davanti a una rendicontazione di un progetto che non hai nemmeno mai saputo esistesse al mondo e già che non vanti delle grandissime qualità intellettuali.. ora proprio non riesci assolutamente a concentrare quel poco che ti rimane al posto del cervello su qualcosa che non sia l'urgente bisogno di affondare i denti nella sua carne.
cose che esattamente un mese fa neanche per i coglioni. cose che un mese fa "pfff basta dai". cose che un mese fa a Salisburgo, in un giardino pieno di rose e frank sinatra e uno splendido rappresentante della specie umana di provenienza svizzera in parte ti apparivano come 'ma chi se ne frega insomma...è andata così... bisogna incanalare la mente in un'altra direzione'. cose che ora come ora, prima di pensare di incanalare qualcosa dovrei quanto meno trovare la mente.
cose che... rifarei altri 20 anni di merda per rivivere gli ultimi 20 giorni.

mercoledì 27 agosto 2014

1352

quando aspetti una cosa per troppo tempo (e per troppo intendo circa 2 anni), è molto facile che una volta avveratasi ti faccia venire la nausea, ti deluda, ti faccia dire "e adesso? che cazzo me ne faccio?"
Questa cosa è talmente banale da essere vera. Talmente vera da essere banale. Io sono banale nella maggior parte delle mie espressioni vitali. Questa volta però no. Questa volta le aspettative sono un vago ricordo. Questa volta ne è valsa la pena. Ho questa cosa che sta crescendo dentro che se va avanti così fra un po' esplodo. Sembra tutto di un colore diverso, di un colore bello, di un profumo dolce. Non ho più voglia di essere acida, ho invece voglia di abbracciare tutto il mondo ed essere carina anche con chi mi sta sul cazzo e vorrei dare una parte della mia felicità a tutto il mondo e voglio che siano tutti felici insieme a me, come me, con me o senza di me. 
Tutto questo quando ho abbandonato l'attesa. O meglio quando ho deciso di abbandonarla ed ho intrapreso il lungo cammino verso il non-me-ne-frega-più-un-cazzo. Il tutto è scoppiato sotto le stelle, sotto la musica e sotto una buona dose di alcol. Il tutto è esploso in una tenda che ha contenuto l'intero universo. 
La felicità ha un nome. Il mio nome. Io sono felice. Felice come mille ragazzine felici, stupida come una lettrice di Cioè, ho dei cuori al posto degli occhi, ho un arcobaleno al posto del sorriso e ho un orgasmo al posto del cervello. 
ecco.

lunedì 25 agosto 2014

Elizabeth Taylor

Pour youself a drink.
Put on some lipstick.
And pull yourself together.

e lei ne sa.
sia di drink che di lipstick.
io non so molto di lipstick, ma con i drink non scherzo.
è il punto tre. quello di riuscire a tirarsi insieme, mettersi un sorriso di plastica in faccia che mi mette un po' in difficoltà.
arrivare a dover bere uno shot di superalcol prima di andare al lavoro è davvero sgonfiante a livello di fiducia nell'umanità.
ma è solo l'estate che se ne va, che non è mai arrivata, e l'inverno crrrrudo e bisogno di quel tuo bacio sulla schiena.

lunedì 4 agosto 2014

sono una gallina maschio

è un vero peccato che io non sia una blogger che scrive di viaggi. Ne faccio di veramente belli e veramente assurdi e veramente pittoreschi. Incontro persone splendide e persone che sfiorano il surreale. Ma non sono una blogger che parla di propri viaggi quindi amen.
Mentre invece sono una non-blogger che rimane impressionata da una domenica a casa (evento rarissimo negli ultimi tempi). Ieri su Rai5 (l'unico canale che alterno a rai news), ho beccato un pezzo di un documentario sugli uccelli. Maa.. questa cosa che negli uccelli di quasi tutte le razze, gli uomini sono sempre mooolto più belli, più colorati, più piumosi, più brillanti? Cioè.. io ho sempre saputo che negli umani ad esempio, le donne si addobbano dalla notte dei tempi per attrarre un maschio, mentre il maschio anche se non è bello l'importante è che sia bravo a cacciare i cinghiali e difendere la casa dalle incursioni nemiche. Mentre il gentil sesso si pavoneggia (e anche qui, si "pavoneggia", ma i pavoni più fighi sono maschi, hm) per piacere di più.. c'è chi si buca varie parti del corpo, chi si pittura, chi si uccide i piedi con scarpe tutt'altro che ortopediche per avere un piedino piccolo (anche se totalmente deformato), chi si tinge i capelli, chi mette in mostra le tette, chi si uccide di botox, chi si fa le unghie finte con sopra interi giardini esotici... tutto ciò per attrarre quello che caccia il cinghiale. 
Poi arrivano invece i maschietti che quando si fanno la ceretta, si mettono dei gadget per il corpo o si piastrano i capelli noi (le grezze donnacce all'antica) li deridiamo e li chiamiamo metrosessuali (con evidente disprezzo) e diciamo (è un plurale maiestatis, passatemelo) che ci cadono i coglioni a pensare che un uomo possa passare più tempo di noi davanti ad uno specchio. 
Ma è dunque genetico! Cioè sarebbe forse geneticamente normale che noi ragazzine appariamo grige, bigie e palesemente disinteressate all'atto sessuale (negli uccelli è esattamente così) ? 
Io onestamente non passo troppo tempo ad addobbarmi, ma è solo perché sono talmente naturalmente splendida che non ne ho bisogno. Mi depilo ogni tanto e ogni tanto mi lavo e ogni tanto mi sbatto un qualche omelette in faccia, ma più per divertimento che per speranza di magica idratazione. 
Alla fine sono giunta a concludere che sono una femmina perché ho veramente sentito un grido genetico a vedere le oche. Credo il mio cervello abbia delle grossissime somiglianze con quello delle oche, l'unica cosa che mi ci differenzia è la posizione eretta ed il pollice opponibile, mentre sono un maschio perché sono appunto incredibilmente bella (e anche perché nella stagione degli amori tendo a depilarmi di più e quindi a pavoneggiarmi per attrarre il (a questo punto) gentil sesso). 
Magari un giorno che ho dell'ispirazione scriverò invece dell'ultimo e meraviglioso viaggio. 
Ma forse no, perché nel frattempo ne farò un altro.
Ho voglia di tirarmela oggi?
E che gallina sarei altrimenti?