ricadiamo nella banalità dell'analisi banale.
giunti al punto della resa dei conti con il mio fantomatico amante platonico sono stata accusata di essere melodrammatica. Ma in realtà più che melodrammatica credo di esser stata banale e patetica e ridicola e forzata. Sai quei momenti quando hai troppo da dire, cose che (detta alla 883) quando le hai dentro sembrano grandissime ma poi quando le tiri fuori fanno pena al piscio.
sta di fatto che la mia elaborazione mentale è giunta al fondo dello schifo mediocre producendo quanto segue:
giunti al punto della resa dei conti con il mio fantomatico amante platonico sono stata accusata di essere melodrammatica. Ma in realtà più che melodrammatica credo di esser stata banale e patetica e ridicola e forzata. Sai quei momenti quando hai troppo da dire, cose che (detta alla 883) quando le hai dentro sembrano grandissime ma poi quando le tiri fuori fanno pena al piscio.
sta di fatto che la mia elaborazione mentale è giunta al fondo dello schifo mediocre producendo quanto segue:
- o sono tutti dei coglioni (e non generalizziamo, perché generalizzare è da ignoranti e a noi ignoranti non piace essere accusati di ignoranza)
- o non sono tutti dei coglioni, ma quando hanno a che fare con me diventano dei coglioni (ho sempre creduto di avere l'innata capacità di tirar fuori il peggio dalle persone)
- o attiro solo dei coglioni
- o sono attratta solo da dei coglioni.
comunque ci sono sempre dei coglioni in mezzo. d'altronde i coglioni sono fatti per stare in mezzo, in mezzo ai coglioni. coglioni in mezzo ai coglioni. pezzettini di sogni e illusioni in mezzo ai coglioni.
mi sveglio con la vecchia voglia di piangere e la non voglia di vivere. è di nuovo estate e il sole ha soffiato oro sulla mia pelle..
e direi che in questa situazione gli apocalyptica come sveglia mattutina non sono di grande aiuto nel contrastare questa (ennesima) delusione.
fuck.
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