mercoledì 12 marzo 2014

sensi infiammati.
scopri, bullandoti con te stessa, che sei ancora in grado di reggere le 48 ore da sveglia. Reggi ancora notti passate attorcigliata attorno al tuo corpo. Notti a stringerti le caviglie e cercare di diventare sempre più piccola, a torturarti la mente con immagini, voci, sorrisi nel buio.
Non ancora del tutto vecchia.
Non ancora del tutto giovane.
Non ancora nata.
Morirai prima di nascere.
Un embrione spaventato.
Sono la peggior creatura della mia stessa mente.
La vita sembra un continuo tapis roulant. Corri in continuazione, ti ammazzi i polmoni, e invece sei sempre nello stesso posto.
Sempre nello stesso identico posto.
I 50 cm che occupi mentre ti attorcigli su te stessa sotto le lenzuola, con il sorriso schiacciato contro le ginocchia e le caviglie strette tra le mani.
Un bel posto di merda, devo ammettere... ma è il mio posto. Io sono il mio posto. Smetterla di accanirsi a cercarne uno. Dentro un abbraccio, dentro un cielo di un posto, dentro un sorriso, dentro degli occhi. Io non mi rifletto nello specchio, non mi sdoppio. Mi ricostruisco ogni giorno con microscopici pezzi di puzzle monocromatici.

Nessun commento:

Posta un commento