sabato 21 maggio 2022

disparità di trattamento

E' ancora troppo presto per capire cosa può essermi successo.

Ci penso raramente, ma credo che tutto questo sia potuto succedere perché, per una volta, dopo tanti anni, ho avuto di fronte una persona motivata. E' ridicolo, quanto sia importante, anche per una cinica troia come me, vedere dall'altra parte una persona che ti stimola, che non deve essere trascinata, pregata, supplicata, minacciata per prendere decisioni che dovrebbero essere belle e piene di speranze. 

Era bello avere accanto qualcuno che proponeva per primo, prendeva l'iniziativa, ci teneva, si sbatteva. 

Io ero stremata dalla sensazione di "prima faccio la legna e poi, se ho tempo, mi cago la nostra vita insieme". E quindi mi sono lasciata guidare. Per la prima volta nella vita da adulta, sono stata presa per mano e accompagnata, aiutata, accudita. Per la prima volta, mi sono resa conto che non era una cosa brutta o vergognosa, voler avere una vita e non essere perennemente sospesa tra tre differenti realtà. Per la prima volta, ero io la priorità e dopo arrivava il resto. 

Era una sensazione bellissima. Mi sembrava di avere finalmente ossigeno, di essere finalmente capita, di essere finalmente amata totalmente, non part-time. Mi sembrava di essere voluta, sembrava che qualcuno, per la prima volta, volesse ridarmi la sensazione di casa, di avere un posto al mondo. Finalmente non ero sempre sola, non dovevo pensare a tutto io, sia per me che per due. Finalmente, avevo un vero e solido appoggio. Non dovevo più chiedere, dovevo solo rilassarmi e camminare, accogliere i cambiamenti di cui avevo un disperato bisogno, fare progetti di cui avevo un disperato bisogno, smettere di vergognarmi di voler fare progetti, smettere di sentirmi mediocre perché volevo una famiglia. 

Era l'esatto contrario di quello che avevo vissuto nei precedenti otto anni. 

Ed era quello di cui avevo bisogno in quel momento. Avevo bisogno dell'esatto contrario. 

Poteva andare male, poteva andare bene, di certo non avrei pensato che sarebbe andata così...

Ma se non mi fossi lanciata, probabilmente mi sarei suicidata o forse sarei finita in una fitta depressione a sfondo alcolico, forse sarei tornata indietro per scoprire che non poteva cambiare nulla, forse sarei tornata da mia madre. 

E' troppo presto per capire se ho fatto bene o male e sicuramente nulla è andato secondo i miei piani e  desideri. Purtroppo, la buona volontà non basta: serve anche l'amore. Così come, l'amore non basta: serve anche della buona volontà. Evidentemente non si possono avere entrambe le cose, ma almeno so di averle provate entrambe. 

Ora ho davanti una nuova equazione e, per quanto "questa cosa (che sarebbe mio figlio) ci allontana ulteriormente", non mi pento di aver sputtanato e incasinato tutta la mia esistenza in questo modo, di essermi legata mani e piedi, di essere diventata ostaggio di un uomo, di una vita che non avrei voluto. Me la farò andare bene, me la reinventerò un'altra volta, diventerò grande e forte ora, che ho capito che non esiste uomo al mondo che sia in grado di capirmi. Chissà... magari il mio botolo 


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