mercoledì 24 febbraio 2016

Riflessioni sulla letteratura erotica parte 2


Per carità, divertente, ma dopo un po’ rompe le balle.
La considerazione più importante per una mediocre ragazzina come me è stata che fondamentalmente tanta gente come me è stata profondamente influenzata da un’immagine di come deve essere il sesso perfetto. Il punto è che raramente si raggiunge la condizione.
Noi ragazzine tendiamo a lamentarci continuamente di cartoni/fiabe/film/libri che ci hanno distorto l’immagine delle relazioni di coppia. In realtà è la stessa cosa anche con il sesso, solo che ne parliamo di meno, tendiamo anche a confessarcelo di meno.
Nel mio caso concreto, questo libro è fantasy quindi le immagini sono tutte distorte. La natura è perfetta, i corpi sono perfetti, la trama è perfetta, tutto è perfetto, incluso il sesso. È ovvio che quando leggi della natura perfetta pensi che figo sì, ma non ti senti in difetto. Quando invece leggi di scene di sesso perfetto avverti un senso di insoddisfazione. Certo è che meglio del sesso insoddisfacente che la sua totale assenza… ma… quanto siamo disturbati dall’immagine del sesso perfetto? Sesso dove non ci sono odori e se ci sono devono essere solo gradevoli, sesso dove non si fanno ventose con ascelle o vagine, sesso dove gli orgasmi sono perfetti da vedere e da sentire, scene dove la luce è giusta, la musica è giusta, dove si sussurrano parole d’amore e non esiste la cellulite, i rutti involontari, dove non c’è cilecca, secchezza vaginale, dove non ci sono secrezioni femminili, dove tutto è perfetto nell’armoniosa alternanza tra dolce e selvaggio.
Mi sembra la sfuriata di una frigida che per tutta la vita ha avuto un pessimo sesso. Non è così. Ho avuto dell’ottimo sesso, da fare un baffo agli elfi del mio libro. Il punto è l’insoddisfazione quasi consumista quando invece non è come si vorrebbe. Se non avessimo letto libri, visto film, parlato con i raccontastorie da bar/scuola/palestra… che immagine avremmo di come DOVREBBE essere il sesso? Ognuno seguirebbe il proprio istinto e ognuno troverebbe la propria strada? Ognuno farebbe il proprio entusiasmante percorso e nessuno si sentirebbe in difetto? Ognuno troverebbe nella propria soddisfazione LA soddisfazione senza paragonarsi a dei modelli precostruiti?
Vorrei smetterla di preoccuparmi se sono piatta, pelosa, molle, ho le rughe o se la mia vagina non ha una forma perfetta. Vorrei non pensare alla performance, vorrei non dover valutare me e il personaggio in questione. Ecco perché drogarsi faceva bene al tutto. Perché si smetteva di pensare e si viveva sulla pelle. Perché in un attimo passeranno altri 20 anni e io avrò ancora voglia di fare l’amore ma per la mia vanità smetterò di farlo perché avrò vergogna del corpo, dell’alito e dello sfintere che non sarà più in grado di trattenere i gas intestinali.
Forse in fondo il segreto è quello di avere vicino una persona che ti faccia sentire la migliore al mondo anche con tutti i difetti. Ma questa persona a quanto pare non esiste, perché ognuno ha le proprie paure e i propri complessi da gestire e nessuno ha tempo e voglia di occuparsi di quelli degli altri. Non dei miei quanto meno. Sto tornando a pensare che fumare i cannoni sia l’unica condizione che mi rilassa davvero.

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