lunedì 22 febbraio 2016

zoofilia

"più conosco gli uomini e più amo il mio cane"
io più conosco gli uomini e più amo il ragazzo.
con questo non vorrei paragonare il mio ragazzo ad un cane, anche perché un cane (anche della peggior specie killer) lo si può addomesticare/ammaestrare/ammorbidire, mentre il mio compagno di giochi è peggio di una squadra di capricorni in preciclo. 
Però qua mi guardo un po' intorno. Intanto vedo che delle persone non ho capito un cazzo e sono banalissimamente circondata da una falsità totalizzante e lui è l'unico che trasmette qualcosa che va oltre la massa.
In questi giorni sono circondata da matrimonianti, da gente che parla di matrimoni, gente che si sposa, gente che vuole sposarsi. L'ISTAT è molto scettico. E' sicuramente vero che la statistica è una scienza a dir poco approssimativa, ma ci sarà un motivo per cui "nove coppie su dieci non si riformerebbero dopo dieci anni (cioè solo una coppia si risposerebbe)"...
Leggendo qua e là le varie riflessioni sul tema, uno dei punti principali è che quando sei innamorato non capisci un cazzo della persona che hai accanto, dopo però l'innamoramento passa e ti rendi conto che quello che tu avevi in mente in realtà corrisponde solo vagamente a quello che ti ritrovi nel letto ogni notte.
Io credo di essere innamorata. Sicuramente meno di una volta, ma anche di più. Nel senso che nel momento in cui ho capito che la persona con cui ho a che fare non è esattamente quello che mi ero immaginata mentre mi sgrillettavo, ho capito anche che quest'altra persona è esattamente quello con cui vorrei andare a dormire tutte le sere, anche quando sono arrabbiata. Forse fra qualche anno non sarà più così. Il fatto è che, questi che la spiegano scientificamente sui motivi del fallimento matrimoniale, dicono anche che quando si è innamorati si tende a trascurare gli ostacoli pratici e di pensarsi invincibili... si tende a non vedere i problemi e illudersi di essere più forti della merda che si ha intorno e (soprattutto)  dentro. Io, ad esempio, i problemi logistico-organizzativi li vedevo in una luce splendente all'inizio. Sembrava tutto facile e anzi, non vedevo l'ora di superarli. Invece adesso mi sembrano praticamente insuperabili, forse perché sono da sola a voler combattere contro i mulini a vento. Il passo successivo è arrivato nel momento in cui mi sono rassegnata alla condizione e comincio quanto meno a provare ad imparare a vivere alla giornata, senza pensare al futuro.
Quando ho visto lei che è esplosa a piangere nel momento in cui è stato dato l'ufficiale annuncio del suo matrimonio ho pensato che io probabilmente non sarò mai così innamorata. Poi però penso che non è la forza dell'innamoramento, è che io non ho mai avuto la fissazione del matrimonio. Non so cosa potrebbe rendermi così perdutamente felice, forse solo la consapevolezza di avere un piccolo orsetto ciccione e goffo che si succhia il ditino dentro la mia pancia. 
Il fatto è che non so perché ma, continuo a parlarne. Poi mi sento una merda, il mio orgoglio ne soffre tantissimo. Non posso mendicare l'amore e le promesse, il mio intestino ne soffre e mi sveglio con spalle tese e amaro nel cuore. 
Comunque, portando la riflessione al di là del matrimonio come atto legale, superando il problema della separazione, divorzio, comunione dei beni e patria potestà... ci sarà un modo per tenere insieme una famiglia senza dover mangiare merda quotidianamente?

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