giovedì 19 settembre 2013

14 aprile.



È strano come ogni volta che incontro questa data mi si apre un buco nel cuore, nello stomaco e nel ginocchio sinistro. Come se fosse il giorno di compleanno di qualcuno di assolutamente importantissimo o fosse morto qualcuno o che ne so… in realtà non è nulla di tutto ciò ed è tutto ciò insieme. 6 anni fa il 14 aprile Marco mi ha lasciata per telefono. Sono passate un sacco di vite da lì e poi in realtà dopo anni il Marco è tornato ed ho coronato i sogni che non avevo nemmeno avuto il coraggio di sognare ai tempi… sogni azzardatissimi di lui che mi chiede scusa sotto le stelle …

Ed è stato il compleanno… il compleanno di me, un po’ dolorosa come nascita… come una nascita con il congenito dramma dell’abbandono. Ho dovuto reimparare a parlare, sentire, camminare, respirare (soprattutto), sorridere… sono rinata di nuovo, in un mondo dove non c’era più il mio Marco e dove nulla aveva un senso e non esisteva nulla di bello. È stato il giorno della morte. La morte del mio primo grande e infinito amore più bello, più puro, più disperato della mia vita. 

A tutt’oggi dopo aver rivisto  il Marco e dopo aver confermato che sono stata decisamente fortunata ad averlo perso e che in realtà non valeva la pena ecc… devo comunque dire che… cazzo. Io così non amerò mai più temo!

E oggi è il suo compleanno. Un’altra data impressa nella memoria che ormai ha un sapore più dolce che amaro. Oggi posso fargli gli auguri e sapere che sicuramente sorriderà a leggerli. Per quanti anni avrei disperatamente voluto farglieli, ma sapevo che non potevo assolutamente.

La vita è strana. La vita è piena di sorprese. Ma com’è che i sogni si realizzano quando ormai smettono di essere importanti? Forse è vero, i pensieri si materializzano, ma perché ci mettono così tanto? Che senso ha avere ora quello per cui avrei dato l’anima qualche anno fa? Non so. È comunque piacevole… ma forse questo è il modo che ha la vita di farmi capire che non bisogna desiderare troppo, che non bisogna mettere la propria felicità nelle mani di un umano, perché non porta bene, forse è il suo modo di farmi capire che sbagliavo, che ho amato quello che non poteva essere la mia vita. Ma allora perché mi sono innamorata di lui così perdutamente? Non l’avevo mica deciso io. L’ho visto e senza neanche avere il tempo di riflettere mi sono tolta il cuore e gliel’ho dato in mano. Ho amato tutto di lui, ogni centimetro del suo corpo e del suo spirito. La sua voce, i suoi movimenti, i suoi sorrisi, il suo odore. Nessuno mi ha chiesto se volevo, non ho avuto possibilità di scelta, mi è caduto in testa come il più grande cataclisma naturale e io sono rimasta schiacciata da lui, da quello che provavo per lui.

La vita è ingiusta. Si amano persone sbagliate, quando si smette di amarle o di soffrire per loro, riappaiono e ti vorrebbero donare il mondo. Ti raccontano che sei tu il grande amore della vita, la madre dei figli, che non contano gli anni, che scusa, che ero piccolo, che… e tu capisci che tutto questo non ha più alcun senso, perché ora hai la possibilità di scegliere. Perché ora vedi tutto chiaramente e puoi valutare con sobrietà il fatto che sarà impossibile passare la vita con questa persona, che … che potrebbe forse adorarti e forse tu potresti ora godere dei frutti sbocciati dopo che li hai annaffiati con litri di lacrime, con urla, sogni e maledizioni. Sono sbocciati i tuoi fiori… ma non te ne farai nulla.

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