giovedì 19 settembre 2013

e con gli stessi occhi sembri ritornare a chiedermi di me.



L’amarezza di non averti. L’amarezza del mio egoismo. Il volerti avere solo quando voglio e l’amarezza dello schifo che divento quando invece ci sei.

Tu mi hai regalato un amore finto. Ma questo amore finto era bello. Era un amore pieno di parole che ho sempre sognato di sentirmi dire. Un amore in cui mi scrivevi lettere e mi sorprendevi con piccoli dettagli.

Ma era finto. Perché gli altri erano veri? Gli altri erano più normali. Forse il fatto che tu non abbia una vita che ti piace mi porta a pensare che mi amavi per finta. Forse.

Mi manchi sai? Sento qualcosa spezzarsi dentro quando sento il tuo dolore a distanza e vorrei fare qualcosa e la consapevolezza di avere in mano la tua felicità è ancora più difficile da portarsi in giro. Sì. Era decisamente più facile fare la vittima.

A volte sì. A volte la solitudine, i libri, la musica, le belle cose della vita mi fanno venire voglia di rassegnarmi e di correre da te e di vivere per sempre il nostro amore finto. Ma poi mi rendo conto che durerebbe forse un paio di mesi e poi mi tornerebbe la voglia di libertà, l’insoddisfazione di essere incastrata con te che  non mi puoi dare nulla, anzi mi togli anche quello che ho... e poi ricomincerebbe lo sclero e ti farei ancora e ancora più male e non devo. Tu non lo meriti. Anche se in realtà lo meriti ma io non voglio. Ti ho già fatto troppo male e sinceramente facendoti del male mi sono fatta più male io.

Passerà un’altra domenica estiva a fare nulla e a leccarmi le sbucciature del cuore. Convincendomi che così sto bene e che devo solo avere pazienza e che tutto andrà meglio e che se non andasse meglio e anche se rimanesse così sarebbe fantastico perché sto vivendo la vita che ho sempre sognato. L’unica vita che ho sempre sognato. Sto vivendo il mio sogno. Ok un po’ remixato, un po’ imbruttito ma è questo il mio sogno.

Ancora tu. Ancora qui.

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