giovedì 19 settembre 2013

notelephon



Abbandonata a metà strada. Tra il cielo e l’asfalto grigio, l’aria della città ha la trasparenza dell’acqua. Incrocio i miei occhi sul suo viso e non ci sono parole per raccontarci il nostro amore la nostra grande tristezza. Tutto è calmo e statico nella nostra casa così brutta e scombinata… tutto è in subbuglio. La confusione dentro, esce con il fumo dalla bocca e aggiunge del bianco al grigio della mia città, del mio umore, della mia anima che sembra non respirare più.
Il dolore è nostro, lo prendiamo per mano, anche il grumo incastrato dalle parti della gola è grigio, come l’asfalto, come la sfumatura della mia pelle.
Non mi manca nessuno.
E io manco a persone sbagliate.
Era difficile amare e non essere amata…
Ma forse fa più male essere amata senza amare.
L’amore è bello, è l’unica risposta che trovo alle infinite domande della vita. Ma io non so più amare. So solo avere paura, fretta, so essere triste.
Il grigio è nei miei capelli, nei peli del mio cane. È grigio il cardiogramma del mio cuore grigio. È argento nei capelli del nonno. Chissà come sta nell’aldilà. Chissà se sta meglio chissà se sta…
Lui mi manca. Mi mancano i momenti che ho sprecato senza di lui. La sua voce che mi dice tremante al telefono “è triste qua senza di te, torna dai”.
Il senso di colpa è grigio… i miei 25 anni persi nelle sbronze i miei amori persi nello squallore.
Senza.
Sono senza.
Ma incrocio il suo sguardo umido e mi vedo nei suoi occhi. Basta la sua mano fresca per dimenticare tutti i dolori. La magia è solo amore.

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